martedì 13 novembre 2012

Maripensiero: A serbian film.

Per la prima volta scrivo un post di getto, senza brutte copie, senza ripensamenti, senza rifletterci su.
Devo premettere che io questo film non l'ho visto. Non l'ho visto e non lo guarderò MAI. Ma ne voglio parlare, perchè ho tante cose da dire.

Prima di tutto, la trama. Non la scriverò. Cliccate qui, e leggetela, ma solo se non siete persone sensibili, o anche solo persone normali.

Ho sentito parlare di questo film, ho letto le recensioni, la trama, la storia del regista, tale Sdrjan Spasojevic. Ho letto di persone inorridite, di conati di vomito e dell'esatto contrario. Persone che lo lodano come un capolavoro, come un film intelligente, una bella e intensa polemica sulla questione serba. Prima di dare la mia opinione dovrei vederlo, chiaramente, ma siccome non lo voglio fare devo spostare altrove la polemica.

La mia domanda quindi è questa: fino a che punto ci si può spingere? Fino a dove si può arrivare per colpire l'attenzione, la sensibilità, la mente degli spettatori? Esiste una vera giustificazione per produrre un film del genere?
Io credo che guardare un film sia una cosa piacevole. Ti alieni dalla realtà, per due ore vivi la vita di qualcun'altro. Ed è bello. Tante persone guardano film horror, tipo la sottoscritta, per fare un nome, proprio per questo. Guardi un film in cui vedi situazioni orribili, paurose e tutto quanto perchè sai che tanto una volta finito il film torni alla tua vita normale e serena e che tutti i mostri brutti e cattivi che hai visto sono rimasti lì, nello schermo. E da lì non usciranno.

Ma ci DEVE essere un limite. Deve esistere da qualche parte una sorta di regolamento morale che vieta di girare certe scene. Sono bigotta io? Sono bigotta io. Orgogliosamente. 

Quello che mi chiedo è: è davvero necessario? Serve fare un film del genere per denunciare una situazione problematica di uno stato problematico? Io mi rendo conto che tante volte serve scuotere gli animi per rendere le persone consapevoli.
Non lo so, sono contrariata. Il mondo ha bisogno di film di genere per comprendere? O anche solo: il mondo ha bisogno di film del genere?

Come si può giudicare un regista del genere? Una persona che ha avuto un'idea del genere. Una mente che pensa cose del genere. O anche solo gli attori che si sono prestati a girare simili parti. Lo so che detto così suono catastrofista, ommioddiochissàcherazzadifilm, eccetera. Ma mi metto nei loro panni, no? Cerco di capire quale forte motivazione ti porti a girare un ruolo che comporta certe scene. Ma soprattutto cerco di capire le persone che lodano questo film. Magari ci sono aspetti positivi che io non conosco.

Se l'avete visto, parlatemene. Sono curiosa, avida di recensioni, idee, questioni e polemiche.

Ditemi la vostra.

17 commenti:

  1. Non l'ho visto per i tuoi stessi motivi, e. Ma da chi ha avuto il coraggio della visione ne ho sentito parlare malissimo. No, non c'è bisogno di film del genere, per comprendere e far comprendere (anche se temo in questo caso si ricerchi soprattutto lo scandalo) debbono comunque esserci dei limiti.
    p.s.: Bel posticino. Anche da me si parla di cinema, ti lascio il link, se ti va ci si segue!http://cinquecentofilmisieme.blogspot.com/

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    1. Grazie:) Ti sto già seguendo!

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    2. Dove mi debbo piazzare io??Non vedo i lettori fissi!!:O

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    3. Li avevo messi e poi li ho tolti, c'è comunque lo spazio per iscriversi ai feed!:D

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    4. Ciao Mari.
      E' la prima volta che commento sotto un tuo articolo. Prima di tutto complimenti: blog intrigante. Per quello che riguarda l'oggetto in questione devo dire che la trama già di per se non mi trasmette voglia di darci anche solo una fugace occhiata. Però credo di capire l'intento del regista. Non approvo il metodo ma il pensiero sotteso si. Anche se, c'è da dire, durante le guerre jugoslave non è che proprio tutti tutti i serbi fossero contro quello che blaterava e faceva Milosevic o Karadzic eh?! Credo che (mi si passi l'audace accostamento) sia molto più interessante, come regista balcanico, Emir Kusturica e il suo "Underground". Metafora su pellicola di quello che furono e cosa significarono quelle guerre per gli slavi del sud.

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  2. Ma perché ti fai conoscere solo adesso!??!?!
    Comunque, ciao, sono Eddy di Direzione Errata! Grazie per il following.

    A Serbian film è un film orribile. Paraculo e senza senso. Con scene di violenza gratuita, nel vero senso della parola. Film malato per menti malate.
    Però ti assicuro che il film non lede il senso del pudore. Arriva ad essere talmente assurdo e ridicolo che arrivi alla fine solo per vedere cosa succede. Poi il finale è duro, ma solo in apparenza, perché non viene "messo giù bene", è ridicolo. Anche se c'è di mezzo un bambino la cosa tocca solo superficialmente. E' la storia in sé che è costruita male. Troppo male.
    Non prendermi per insensibile ma il solo scopo di ASF è di gridare al mondo: "Ma quanto fico sono?".
    Non ti conosco, certo, ma se hai resistito a Martyrs, questo te lo bevi come un bicchiere di latte. Credo ;)

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    1. Aw, grazie:) Piacere, Mari!
      Comunque sì, a Martyrs ho resistito, ma che fatica!:O
      (E sono d'accordo, l'obiettivo è dare scandalo solo perchè se ne parli..la mia critica è soprattutto a quei recensori che l'hanno definito un buon film!)

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  3. Carissima, grazie anche da parte mia per il following che come hai visto ho ricambiato subito. Complimenti per il nuovo blog, e vedo con piacere che anche l'amico blogger Eddy giunge dalle tue parti. Su "A Serbian Film" la penso esattamente come Eddy, e ho anche recensito il film (volevo inviarti il link della mia rece ma non lo trovo, maledizione). Al commento di Eddy aggiungerei però che un regista è un artista al quale va data la libertà di mostrare ciò che vuole (in tal senso "Martyrs" di Pascal Laugier, che mi fa piacere tu sia riuscita a reggere, pur essendo anche molto più inquietante del film di Spasojevic, fa molto riflettere, genera pensiero con grande profondità, e questo è il punto fondamentale, secondo me che differenzia un film esteticamente importante, da una boiata inutile). Dicevo, un regista può mostrare ciò che vuole, e un film va giudicato sul piano dell'universalità del suo messaggio culturale, non attraverso lenti "moralistiche". Poi se è una schifezza, la si butta nella spazzatura, come appunto si merita "A Serbian Film". Ciao.

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    1. Ciao, piacere! Per carità, quello che dici è sacrosanto, però, come ho risposto a Eddy, la mia critica non era tanto rivolta al film, o almeno non completamente. Chiaramente un regista ha il diritto di fare quello che vuole, anche se continuo a pensare che ci dovrebbe essere una sorta di limite. La mia perplessità era (ed è) riguardo ad alcune critiche che ho letto e che giudicavano il film in modo molto positivo. Ok che ognuno ha i suoi gusti, ma non riuscivo a comprendere il loro punto di vista.
      (la tua recensione, comunque, l'avevo già letta!:) Grazie del following!)

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  4. Film agghiacciante, una vera immondizia.
    Fosse stato per me, oltre a non produrlo, avrei fatto mettere dentro il regista.
    Senza dubbio la cosa più vomitevole che abbia visto in vita mia, che ho distrutto anche dalle mie parti con grande rabbia.
    Bel blog, comunque! :)

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  5. @MrJamesFord, il mio blog ha deciso che per oggi l'opzione 'Rispondi' non è disponibile. Pare che comandi lui. Comunque, grazie del following:)
    Chiedevo opinioni sul film a chi l'ha visto e vedo che c'è una bella unanimità, quindi confermo la mia iniziale idea di non vederlo mai!

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  6. Ho visto questo film un po' di tempo fa proprio perché mi avevano incuriosito tutte le recensioni negative che avevo letto. Cosa posso dire? E' un film che trasuda pornografia e violenza estrema da tutti i fotogrammi. Non ne capisco il senso se non quello di voler shockare a tutti i costi (parlatene male ma perlatene!). Alcuni passaggi sono difficilmente sostenibili, anche se ammetto di aver visto di peggio...

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  7. @TheObsidianMirror: Di peggio? Non oso chiederti cos'hai visto. . XD

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    1. I film della serie Guinea Pig, per esempio. Avevo il secondo della serie, ho provato a guardarlo ma ho dovuto piantarlo lì dopo un quarto d'ora. Non ce l'ho proprio fatta a proseguire.

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    2. Li conosco solo per fama, e avevo letto che proprio il secondo è il più controverso..credo che io non mi ci cimenterò mai:)

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  8. Premettendo che il film l'ho visto, recensito, smontato e odiato... condivido il discorso solo in parte.
    Non credo che ci debba essere un limite nel mostrare certe cose, deve esserci un limite alla 'gratuiticità' del mostrare. La violenza alle volte può essere necessaria [un film che mostra gli orrori della guerra deve essere violento, per certi versi, e così ha occasione di essere maggiormente d'impatto] ma non deve prendere il sopravvento sulla storia.
    Qui di violenza ce n'è troppa, troppa esagerata e troppa fuori luogo. E alla fine che discorso si fa? Troppo generalista e paraculo.

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  9. @Giacomo: Non avendolo visto poi non so discorsi finali o 'morali' del film. Alla fine la mia idea è che esistono milioni di film che dimostrano che si può essere molto d'impatto senza mostrare immondizia. Chiaro, poi dipende da quello che si cerca. Ma se devo vedere violenza random piuttosto vedo Miike, per dire:)

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