mercoledì 28 novembre 2012

Wrong turn (Il bosco ha fame), Rob Schmidt


Titolo originale: Wrong turn

Anno: 2003

Durata: 84 min.

Trailer:
 
 
 

Ho deciso di guardare questo film in un giorno di noia, mentre sorseggiavo un tè caldo con i tarallucci. (Sia benedetto chi li ha inventati.) Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa.

La vicenda ruota intorno a Chris (Desmond Harrington) che mentre sta andando ad un importante appuntamento di lavoro, a causa di una serie di sfortunati eventi (colta la citazione? Eh, eh?) si ritrova in un bosco insieme ad un gruppo di ragazzi. Sono tutti quanti bloccati, senza cellulare, le solite cose. Primo colpaccio: si dividono, come al solito! E scelgono di lasciare da soli nel bosco i due più idioti, che per migliorare la loro situazione se ne stanno appollaiati sulla macchina a fumarsi una canna e ad approfondire la loro conoscenza. Devo davvero dirvi chi muore per primo?

Gli altri 4 partono e si ritrovano, indovinate dove? Dal benzinaio strano!! E siamo a 3 clichè. Mi rifiuto di proseguire il conto fino alla fine del film.
 
Questo gruppetto è composto da: Chris, appunto, belloccio e intelligente. La belloccia e intelligente Jessie (Eliza Dushku) e la felice coppietta smelensa, formata da Scott (Jeremy Sisto) e Carly (Emanuelle Chriqui). Già il fatto che i due bellocci fossero anche intelligenti, coraggiosi e spavaldi è un buon segno. I due innamorati invece sono antipatici da morire, soprattutto lei. Pare brutto dirlo, ma ti auguri che sia la prima a essere fatta fuori così la smette di lagnarsi.
Il gruppo inizia ad inoltrarsi nel bosco, per cercare una strada dove chiedere un passaggio. Trovano invece una casetta. (Ma tutte queste casette nei boschi, mi chiedo io, sono una tradizione americana? Perchè io non ne ho mai trovate qui. Va beh che non sono una frequentatrice di boschi, però insomma..)





Entrano in questa casetta che si rivela essere la location più disgustosa mai riportata su uno schermo televisivo. I miei più sinceri complimenti agli scenografi, perchè non dico che ho avuto i conati ma quasi. Questa casetta si scopre essere la home sweet home di tre (quattro?) omoni brutti e cattivi di professione cannibali.
 
 
 

Inizia una lunga e divertente caccia all'uomo (agli uomini, questo post è fatto di parentesi!) lungo i sentieri del bosco e sui rami delle piante.

Si tratta di uno slasher, niente più niente meno, ma mi è piaciuto. Mi sono piaciuti gli attori, non da Oscar ma nemmeno da Razzie Award; mi sono piaciuti i cattivoni cannibaloni, mica tanto furbi, ma almeno divertenti. E mi sono piaciute le morti, mi hanno fatto spesso ridere.

La conclusione è che ci troviamo di fronte a un filmettino senza pretese, che strappa qualche risata, qualche 'Maddaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiii, ma ti pare!' e che arriva degnamente alla sua conclusione. Un film comico, insomma.

Certo, se cercate i salti sulla sedia rivolgetevi altrove.

E il consiglio è sempre lo stesso, la benzina fatela al self, che costa anche meno.

2 commenti:

  1. ciao mari, l'ho visto e concordo: più comico che de paura.
    grazie per il supporto al mio blog che contraccambio volentieri!
    metiu

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