giovedì 15 maggio 2014

The Sacrament

(2014, Ti West)


I primi rumors davano questo film per cacchina.
Non cacca potente, ma insomma pare che West se lo potesse risparmiare.
Ma lui su Twitter continuava a rittuittare elogi e dichiarazioni d'amore. (E vorrei ben vedere)
Una si confonde, così.
Ma ti aspettavo qui io, Ti, con il cuore pieno di speranza, le tasche piene di sassi, la faccia di schiaffi e gli occhi pieni di te.

Perché tu, balordo infame che sei, hai preso bene la mira e hai sparato la tua freccia esattamente dove sapevi mi avresti fatto più male. Un mockumentary. E so che tutti li odiano e blablabla ma sono ancora il mio guilty pleasure. E la storia del terrificante suicidio di massa di Jonestown. Una di quelle storie da cui la mia curiosità non è affatto attratta, nono.
E quindi, eccoci qui.
L'ho guardato.

Per godermelo non ho nemmeno preso appunti come mio solito.
Voi blogger per favore non commentate questa cosa. Sì, prendo appunti mentre guardo i film. La mia memoria a breve termine fa pietà, devo scrivermi le cose.

Incontriamo Jake e Sam, membri della troupe televisiva di VICE. Accompagnano Patrick in una di quelle famose comunità hippie a cercare la sorella Caroline, ex tossicodipendente che nella comunità ha trovato la sua oasi di serenità.

Parliamo della comunità Eden (che sonora presi per i fondelli, eh?) guidata spiritualmente da questa figura mitica e amatissima del Padre, l'uomo che ne ha resa possibile la costruzione.
Chi è il Padre? Una specie di Lele Mora.
Uno si aspetta chissà quale figura affascinante e carismatica, invece ne esce questo signore:


Sono davvero dispiaciuta, per questo film.
Poteva distruggere le pareti della mia casa, Ti, ne aveva tutta la facoltà e soprattutto ne ha la capacità.
Perché è bravo davvero. Due film come The Innkeepers e The house of the devil non ti vengono così bene per una serie di fortunati eventi. Ti vengono così perché sei un maledetto regista elegante e capace.
Con questo materiale (parliamo di CENTINAIA di morti suicidi) mi aspettavo fulmini e saette, esplorazioni da incubo nell'animo di quelle persone che si sono lasciate bruciare le cellule cerebrali in nome di una loro supposta fede religiosa, mi aspettavo di vedere in che modo un uomo dice a CENTINAIA di persone 'Bevete!' e queste bevono cianuro e si ammazzano.
Non c'è ALCUNA esplorazione.
ALCUN approfondimento.
Vengono raccontate le cose che succedono, come se fosse NORMALE che un ciccione con degli occhiali osceni possa rinchiudere le persone in una comunità impedendogli la fuga.
Volevo vederlo, questo lavaggio de cervello.
Ho visto dei gran discorsi su figli, amore, famiglia.
Ma non mi basta.
Lo so che le persone disperate si attaccano ad ogni barlume di speranza perchè gli sembra l'unico modo per sopravvivere.
Credetemi, lo so.
Ma questo è troppo.
Troppo superficiale, troppo lasciato all'immaginazione dello spettatore.
Volevo un horrorone psicologico di quelli che ti fanno tremare anche il midollo osseo, volevo che il film si spingesse oltre, che osasse, che mostrasse quello che tutti pensiamo avvenga in quelle comunità ma che viene sempre e solo pensato e mai mostrato. Da uno come lui la comfort zone non posso tollerarla. Voglio la sfida, la freschezza, la bella scrittura, i character indimenticabili.
I nomi di questi ho dovuto Googlarli.


Non fraintendetemi, non è un FDC.
Parlo così rancorosa perchè le mie aspettative toccavano le stelle. Smaniavo nell'attesa di questo film.
Che in fondo oggettivamente non è così brutto, se si escludono la lentezza (no, non la solita splendida lentezza di Ti West che ti fa piangere alla fine di The Innkeepers, qui parlo di lentezza vera) e la tecnica.
Ricordate quando qualche riga su (quindi lo ricordate per forza a meno che abbiate gli stessi miei problemi di memoria a breve termine) ho detto che i mockumentary sono il mio piacere proibito?
Ecco, io lo confermo, però ecchecazzo.
Cosa la tieni accesa a fare la camera MENTRE CORRI verso l'elicottero?
O mentre un ciccione che sembra Lele Mora tiene in ostaggio il tuo amico?
Capisco il dovere dello scoop, cosa che mi fa fare ciao con la manina a Angela Vidal di Rec che avesse potuto si sarebbe fatta seppellire con il suo amico a riprenderla, ma mi stavano cascando le braccia.
La camera accesa sulla macchina che li porta all'elicottero.
Non riprende più il cameraman ma riprende l'altro perché 'pensavo volessi che fosse tutto registrato'.
Eddai, no. Finitela. Ve la spacco in testa quella camera.

Quello che mi viene da pensare è che quello che Roth sia una specie di re Mida al contrario, che tutto quello che tocca lo trasforma in merda.


Se a qualcuno interessasse la reale vicenda di Jonestown, vi linko un documentario qui.

6 commenti:

  1. un po' di delusione c'è anche per me. i vertici dei due film precedenti restano lontani, eppure non mi è dispiaciuto. come mockumentary (sono tra quelli che li odiano) credo sia tra i migliori che abbia visto.

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    1. Parliamo sempre di Ti West, una cosa brutta del tutto non gli riesce manco volendo!:)

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  2. Piatto, irrimediabilmente, incredibilmente e clamorosamente piatto. Byasso la tiritera sui mock (questo comunque è meglio degli altri a livello tecnico) ma il film rimane una grandissima occasione sprecata...l'idea era buonissima ma il caro Ti la manda in vacca clamorosamente. presto (spero) rece anche dalle mie parti.

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    1. A malincuore non posso che darti ragione. Verrò sicuramente a leggerti!

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  3. Nessuno che lo salva... stasera recupero... forse ;)

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