lunedì 30 giugno 2014

Daisy vuole solo giocare

(2008, Aisling Walsh)


RECENSIONE PIENA DI SPOILER MA LEGGETE PURE, TANTO IL FILM FA SCHIFO COMUNQUE.

State guardando un film.
Lo annusate da subito che non sarà un filmone, ma insomma, ve lo godete con tranquillità, sperando che migliori.
Poi arriva una scena.
Una scena, magari corta e che potrebbe apparire poco importante, ma che ti fa capire in pochi minuti che quello che stai vedendo altro non è che un grandioso, esemplare, FILM DI CACCA.

Stavolta parliamo di Daisy, bimbetta dal nome bellissimo che uccide le persone.
Non è che le uccide direttamente, è che le persone intorno a lei, semplicemente, muoiono.
Tutti allarmati, tutti preoccupati, e tu pensi 'oddio la figlia di Satana, oddio è posseduta'.
Ma no, amici ascoltatori, Daisy è una figlia delle FATE.
Per quale razza di benedetto motivo una FATA dovrebbe volermi morta?
Anni di fate viste dai bambini come belle creaturine gioiose e qua mi sconvolgono tutto così.
PERCHE'?


Ma torniamo alla scena di cui parlavo prima.
Insomma, sta Daisy è strana, bene non sta. La sua mamma adottiva però non la crede così bizzarra, e la difende dalle accuse di tutti, compreso da quelle del papà adottivo che non ha proprio le fette di salame sugli occhi.
Papà intuisce che la bimba è la causa dei problemi, mamma non ci crede, papà e mamma litigano. So far so good.
Fino a che mamma conosce una tipa.
Chi è?
La morosa del liceo di papà.
Mamma torna a casa e fa una piccola scenata di gelosia a papà.
Papà consola mamma.
Cosa mi significa una scena simile?
Cosa mi porti di significativo nel contesto?
Niente.
Ah, no, mi conduci dritto ad un'altra scena, che arriva dopo un po', in cui papà si sente trascurato dalla mamma e allora esce con la morosa del liceo e la bacia.
Ah no, lei si tira indietro, che è una donna onesta.

Lo capite?
Capite di cosa parliamo?
Parliamo di un film in cui vengono inserite scene ad cazzum tanto per arrivare a quell'ora striminzita e mezza che comunque non comunica nulla, non parla di nulla, e si conclude con un primo piano della bimba fata che vorrebbe essere inquietante ma che alla fine fa tirare un sospiro di sollievo perchè almeno il film è finito.


Ah, e questi primi piani della piccoletta sembrano essere una specie di firma stilistica del regista, dato che ogni dieci minuti circa ce ne scappa uno.
Ma non fanno paura.
Nemmeno gli scappa per sbaglio, di fare paura.

Che poi, parliamo seriamente un attimo.
Ho letto su wiki che la questione dei bambini Changeling è una leggenda reale, con una storia e blablabla.
Quindi poteva essere interessante trarne un film, in fondo apprezzo anche il tentativo di fare qualcosa di diverso dal solito, apprezzo che si tocchi un tema nuovo, tutto quello che volete.
Ma se per farlo dovete girare un film con i piedi allora no, non ci sto.
Che dei bambini fata non sentiva la mancanza nessuno.
Quindi, o fai un buon lavoro, o lasci perdere e investi i tuoi soldi per aprire un'azienda che venda cuscini per anatre, che ne so.

Una cosa positiva c'è, in Daisy vuole solo giocare: il vicino di casa che sembra Gazza.
O è Gazza.
Non ne sono sicura, il film non ha una pagina wiki per andare a verificare se è lui, ed è un film troppo brutto per andare a cercare la scheda sull'IMDB.
Ditemelo voi, se lo sapete.
E' Gazza quello lì?





7 commenti:

  1. Non ho visto il film (e non lo guarderò mai dopo questa recensione) ma ti confermo che David Bradley, che nel film interpreta Sean, è stato il mitico Gazza :)

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    1. Grazie dell'info:D E no, continua a non vederlo!

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  2. nonostante l'ambientazione da favola anche a me non ha colpito più di tanto, anzi...

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  3. mi sa tanto che questo non me lo recupero...

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    1. Evita, evita! (anche se è miracoloso aver trovato un film che il Cannibale non ha visto!:D)

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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