sabato 9 maggio 2015

Two sisters

(2003, Ji-woon Kim)

Continuiamo con i recuperi da Liebster.
Stavolta seguo il consiglio di Manuela, autrice del blog Il Cinemanu, che proprio in questo periodo è in procinto di sfornarci non un bel post ma una bimbina, che sono certa sarà più bella di qualsiasi post si possa mai scrivere.
Ne approfitto quindi per farle di nuovo i miei più sinceri auguri e per mandare un abbraccio ad entrambe!

Detto ciò (perdonerete il mio debole per i neonati), passiamo al film. Lo puntavo a distanza da un po', soprattutto per le recensioni così diverse che si trovano a riguardo. C'è chi lo consiglia e chi gli butterebbe le noccioline addosso. (Vincenzo palesati e non vergognarti dei tuoi intenti violenti verso le pellicole orientali)


Soo-yeon e Soo-mi sono due sorelle costrette a vivere con il padre e la matrigna.
Come da tradizione, la matrigna è una bella donna ma odiosa, odiosa, odiosa.
Oltretutto in casa ci sta pure un fantasma, perché come al solito i problemi arrivano tutti insieme.

Nella guerra civile sulle opinioni riguardo a Two sisters dichiaro la mia appartenenza alla fazione 'noccioline contro lo schermo'.
Il che mi da un fastidio esagerato dal momento che avevo riposto in questo titolo tutte le mie speranze circa lo splendore del futuro.

Sia chiaro: non è affatto male.
La vicenda di partenza è interessante e ancora più intrigante è la risoluzione della questione.
PERO'.
Se punto un titolo per mesi e ne rimando la visione solo per potermela godere in piena gioia, se creo tutto un setting strano in casa, con le porte chiuse ma non del tutto, le luci spente, le tapparelle abbassate, non mi porto nemmeno le patatine e soprattutto USO LE AURICOLARI, può bastarmi un 'non è affatto male'?
Non può.


Volevo il terrore, volevo avere paura di andare a fare la pipì da sola, volevo addormentarmi inquieta, volevo sobbalzare ad ogni movimento sospetto delle mie porte lasciate APPOSITAMENTE socchiuse.
Invece no.
La porta si apriva e io pensavo: 'Ancora Simone (il gatto, n.d.A.) va su e giù?'

Per la seconda volta di fila mi sono trovata di fronte ad un film molto curato e gradevole dal punto di vista estetico, altro merito che siamo al sior regista perché è giusto.
Eppure mi è mancato qualcosa: nonostante i tentativi di inquietare siano ben presenti e qualcuno sia anche funzionale, non è mai sufficiente.

Non so bene se attribuire la mia delusione ad un reale fallimento del film o se a fallire siano state solo le mie aspettative, ma speravo sinceramente di farmela nei pantaloni, è da tanto che un film non mi spaventa davvero e sto iniziando ad annoiarmi.

Se continuo a non trovarne guardate che passo alle commedie romantiche, eh.



11 commenti:

  1. In effetti un film esteticamente immenso (ma è coreano, quindi la cosa è scontata) ma abbastanza debole nella struttura e negli intento :/
    Di questo regista però ti consiglio il gradevole "Bittersweet life" e, se vuoi brividi davvero forti, "I saw the Devil"

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    1. Bittersweet life ammetto che non lo conoscevo, I saw the devil è una delle prossime visioni!

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  2. Non posso che essere d'accordo. Esteticamente notevole ma privo di mordente.

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    1. E, come negli esseri umani, la bellezza esteriore non basta!

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  3. Sono davvero pochi i film che impediscono una pipì serena.... ma non è colpa dei film.... è per via della nostra asticella, che si è alzata parecchio negli anni....

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    1. Vero anche questo, caro Ob. Ci si spaventa sempre meno, ma quando succede, è per un Signor Film!

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  4. Non è inquietante, in effetti, ma bellissimo dal punto di vista formale. E poi quel twist finale, realizzato da un coreano, ha una potenza che il remake americano si può solo sognare!

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    1. Ecco, il remake non l'ho visto, ma dubito proprio mi ci metterò!

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  5. Concordo, una pellicola esteticamente ineccepibile, ma vuota dal punto di vista contenutistica.

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    1. Continuerò a scavare nel mare coreano sperando di trovarne alcune che riescano ad essere splendide visivamente e non solo!

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