giovedì 11 febbraio 2016

Nosferatu

Ieri sera, per la prima volta in 25 anni, ho visto un film muto.
L'ho visto in quello che considero il cinema più bello e adorabile dell'universo, per di più.

Non penserete mica che io sia qui a recensire un film del 22, vero?
Non che non lo pensate, non siete mica scemy.


Però due chiacchiere si fanno sempre volentieri, se sono sul cinema ancora meglio.

Fino a qualche tempo fa a me del lato storico e tecnico del cinema interessava quanto mi interessa la politica dell'Islanda. Meno di niente, l'Islanda non è neanche nell'Unione Europea.
Superficialità? Ignoranza? Entrambe.
Volevo andare al cinema e farmela sotto. Oppure emozionarmi, oppure divertirmi (questo meno). Oppure tutto insieme.
Poi è successo, un giorno, che mi sono messa a rosicare perché gli altri sapevano le cose. Capivano le citazioni, i riferimenti, riuscivano a stendere con cognizione di causa una 'poetica' degli autori. E io leggevo i loro post (gli altri generico, chiaramente) e mi sentivo piccola piccola.
Mi ci sento ancora, btw.

Il punto è, e qui so che vorrete dire 'bencaduta dal pero' ma vi prego di trattenervi, queste persone mica sono nate imparate (dai che è dialettale, passatemelo).
Per imparare le cose bisogna studiare, pensate un po'. Leggere, prepararsi, informarsi.
E guardare sempre più film, compresi quelli che si sono sempre ignorati. Sempre per il discorso che la conoscenza non ci entra nel cervello per conto suo. Ce la dobbiamo mettere noi, altrimenti lei se ne sta comoda comoda, stampata sui libri, a riposare.

Per questo motivo ieri sera sono andata a vedere Nosferatu in sala.
Per questo e perché le iniziative intelligenti e stimolanti dei piccoli cinema vanno sostenute, la guerra ai multisala è ancora lunga.
Il 4 maggio, infatti, aspettatevi di leggere qualcosa su Caligari, perché al Filo ci torno.


Certa che sarebbe stato impegnativo da parecchi punti di vista, io, nannimorettiana fino alla morte, amo le parole (motivo per cui, unica cosa che dirò sul film, ho voluto un gran bene agli Odiosi Logorroicissimi Otto), e sono figlia della mia epoca. Nessuno chiederebbe alla mia epoca se sono stata adottata come invece succedeva con la mia madre naturale. Si vede chiaro due chilometri che sono proprio figliola di questo secolo.
Quindi, è stato difficile?
Molto, al punto da rendermi difficile il considerare Nosferatu un film. È stato complesso per me guardarlo ascoltando solo musica, fermandomi a leggere frasi qua e là, è stato strambo approcciarmi per la prima volta alla recitazione così sopra le righe. Ciò su cui si è concentrata la mia attenzione, però, è l'uso dei colori. Filtri (sarà poi corretto dire 'filtri'?) forti, colori che riempiono la scena e lo schermo. Un uso completamente diverso rispetto a quello a cui sono abituata, che però è stato interessante osservare.

Ho immaginato una me stessa degli anni 20. Mi sono immaginata al cinema a vedere un film su un vampiro per la prima volta. Ho guardato la sinistra figura di Schreck avvicinarsi lentamente alle porte, salire le scale, o semplicemente accogliere nel castello il povero Hutter (personaggio dall'entusiamo gilderoyallockiano, se me lo concedete), e sì, me la sarei fatta sotto.

Un'esperienza.
Un primo passo verso quello che voglio costruire, non tanto per il blog quanto piuttosto per mia volontà di completezza. E per sincera passione per qualcosa che finora avevo considerato solo ad un livello più comodo.

Ma tranquilli, il momento in cui su questo blog si inizierà a parlare di espressionismo tedesco è ancora moooolto lontano.

18 commenti:

  1. Se avessi visto un film simile negli anni '20 credo non sarei mai più uscita di casa, il volto e le ombre di Nosferatu sono davvero terribili, angoscianti, altro che tuailait e "vampiro vieni qui e limonami". No, diamine, che schifo.
    Preparati perché Caligari è altrettanto scioccante, poi spiegami:
    perché diamine al cinema d'élite di Savona entrambi questi capolavori, nell'ambito della stessa iniziativa, li proietteranno il 23 e 24 febbraio? (settimana che mi toccherà passare al cinema tra questi, Deadpool, The Danish Girl, Lo chiamavano Jeeg Robot ecc. ecc.) >.<

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché abbiamo avuto un periodaccio d'uscite intense che hanno ostacolato queste belle operazioni. Cinemini minori non ne hai a Savona? Io l'ho visto in una saletta piccina, ben lontana dal multisala!

      Elimina
  2. Io, che (sigh!) sono molto, molto più anziano di te ebbi la fortuna di vederlo al cinema ben vent'anni fa, proprio in occasione del centenario della Settima Arte: lo proiettò la sala d'essai del mio paese, con tanto di accompagnamento musicale dal vivo (cioè con un pianista in carne ed ossa, proprio come negli anni '20!). Fu un'esperienza memorabile, che ora "magicamente" si ripeterà martedi prossimo (quando verrà proiettato, nello stesso cinema - ma senza pianista :) - insieme a "Caligari) per una fantastica "notte espressionista" !

    "Nosferatu" è un capolavoro senza tempo, che non deve metterti in soggezione: va solo ammirato, come tutti i classici di qualunque arte... è un film che ha rivoluzionato il cinema, la stessa lavorazione del film è stata cinema: la vedova di Bram Stoker fece causa a Murnau per plagio e la vinse, condannando il film alla distruzione... ma Murnau riuscì a nascondere le bobine originali. Inoltre la leggenda narra che Max Schreck, il protagonista, fosse un vero vampiro, dato che di giorno non si vedeva mai sul set e il suo nome in tedesco significa "massimo terrore"...

    "Nosferatu" fu innovativo per l'epoca quanto, in paragone, "Quarto Potere" di Welles. Murnau utilizzò tutta la tecnica allora conosciuta: per ottenere l'effetto ansiogeno verso lo spettatore girò al "ralenti" (a mano!) le scene principali, per rendere spettrale la corsa della carrozza nelle tenebre girò la scena di giorno e poi la stampo' in negativo, per non parlare della celebre "ombra" che ormai appare in ogni libro di cinema.
    Furono i primi effetti speciali della storia.

    Eh, quanto ci sarebbe da dire... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oddio, ti prego scrivici su un pezzo! Io Nosferatu l'ho visto solo come spettatrice e non ne so molto di più rispetto a Il gabinetto del Dr. Caligari che ho studiato all'università (ti consiglio la monografia della Castoro Editori, molto ben fatta!)

      Elimina
    2. Avevo letto alcune di queste informazioni perché volevo arrivare in sala preparata, ma questi commenti mi piacciono sempre moltissimo. Leggerei anche io volentieri un tuo post! (Il cinema mi mette sempre in soggezione, ma è una bella soggezione, quella che ti danno solo le cose potenti!)

      Elimina
    3. A grande richiesta... tempo permettendo, ci proverò! :) :)

      Elimina
  3. Io ho avuto modo di vederli all'università, due o tre anni fa. Esperienze necessarie, indubbiamente. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'università non l'ho frequentata, studio da autodidatta!:D

      Elimina
  4. Quello che ci sarebbe stato da aggiungere lo ha già aggiunto Kris. Non mi resta davvero nient'altro. Diciamo che se ti manca ancora da vedere il Nosferatu di Herzog potrai adesso divertirti a cogliere gli omaggi che il regista tedesco ha inserito nel suo (tutt'altro che trascurabile) remake...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai lo sai, Ob, su questo blog non ci sono mai post 'tecnici', o di analisi cinematografica vera e propria. Io parlo di emozioni e sensazioni a pancia, la completezza la lascio a voi nei comenti, che mi fate sempre tanto piacere!

      Elimina
    2. Mi ha preceduto Obsidian, stavo per indirizzarti infatti (se ancora ti manca) alla visione dell'altrettanto magnifico remake realizzato da Herzog nel '79. A mio parere imperdibile ;)

      Elimina
    3. Lo farò sicuramente, grazie del consiglio!

      Elimina
  5. Neanche io posso aggiungere altro, ma come dice la Bolla, vedi anche Il gabinetto del Dr. Caligari, altro gran bel film espressionista tedesco dell'epoca!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come dico nel post, lo andrò a vedere in sala il 4 maggio, sempre nell'ambito dell'iniziativa Il Cinema Ritrovato!

      Elimina
  6. E' lo stesso discorso che sto facendo io coi libri,mi piace provare a leggere anche cose molto fuori dai miei soliti gusti/generi,per il gusto di conoscere.Poi ovvio che non va sempre bene,ma almeno posso dire che una cosa non mi piace con cognizione di causa XD L'altr'anno ho scoperto un sacco di autori nuovi,ora dovrei solo trovare il modo di trasformare le mie giornate da 24 a 30 ore,per avere tempo per leggere tutto ciò di cui mi sono fatta voglia XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su quello sono d'accordissimo: se devo parlare male di 50 sfumature, per dire il fenomeno del momento, prima lo leggo e poi lo riempio di cacca! Non dirlo a me, passare alla lettura in digitale poi è stata la mia rovina!

      Elimina
  7. Capolavoro assoluto. Ti stimo anche per averne parlato, io oltre a "capolavoro assoluto" non saprei cosa dire...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh alla fine non è una vera e propria recensione, solo il racconto di una bella serata!:)

      Elimina

Disclaimer

La cameretta non rappresenta testata giornalistica in quanto viene aggiornata senza nessuna periodicità. La padrona di casa non è responsabile di quanto pubblicato dai lettori nei commenti ma si impegna a cancellare tutti i commenti che verranno ritenuti offensivi o lesivi dell'immagine di terzi. (spam e commenti di natura razzista o omofoba) Tutte le immagini presenti nel blog provengono dal Web, sono quindi considerate pubblico dominio, ma se una o più delle immagini fossero legate a diritti d'autore, contattatemi e provvederò a rimuoverle, anche se sono molto carine.

Twitter

Facebook