lunedì 4 luglio 2016

Krampus

Ho avuto due importanti giornate di merda. Di quelle in cui se ti tagliano non sanguini.
Avevo bisogno di Cinema, di quello che diventa terapia e che ti riappacifica col mondo. Quello che ti calma per un po' e illude chi ti circonda del fatto che tu non sia proprio la bestia che sei in realtà. Qualcosa che fosse dolce, e un po' amaro, e un po' nostalgico, e un po' triste, e un po' tenero. E che fosse anche un po' cattivo.
E quindi, Krampus.


Avevo beatamente ignorato il trailer per il motivo che segue: non sopporto il Natale.  Scusatemi.
Non che sia un Grinch che insulta e risponde inacidito a chi invece le feste natalizie le ama, semplicemente nell'intimità della mia cameretta non riesco a sentirne alcuno spirito. E quindi, lo ignoro. Tranquilli, il Natale non se la prende e per tutta risposta ignora me.
Krampus è la storia di un bambino che, con ottime motivazioni, perde la fiducia nel Natale. Lui, che era sempre stato così affezionato alle feste e alla figura di Babbo Natale, ad un certo punto è messo alla prova, e perde il suo spirito. Le conseguenze le paga tutta la famiglia.
Una specie di Bran Stark, però meno stupido.
La tensione è palpabile dal primo momento, e non certo per colpa del Krampus: la recita scolastica è stata irrimediabilmente rovinata proprio per mano del giovane Max, mamma e papà aspettano con ben poco entusiasmo i parenti, chiassosi, repubblicani ed insopportabili, la sorella di Max è innamorata, ha altro per la testa, e questo altro niente ha a che vedere con vischio e presepe. L'unico supporto sembra arrivare dalla silenziosa e paziente nonna.
(Ho un debole per gli anziani, vi prego di perdonarmi se questo post avrà spesso parole d'amore per la nonna)
Lo spirito del Natale lì è bello che andato, la cena viene organizzata tanto perché le belle tradizioni americane borghesi vogliono l'arrosto di prosciutto e l'albero alto fino al soffitto. Prima o poi questa tensione doveva esplodere: ad uccidere la finta pacatezza di circostanza ci pensano le cugine, che credono sia divertente umiliare pubblicamente Max, leggendo a voce alta la sua lettera a Babbo Natale.
Sarà lui a umiliarle, dimostrando che la sua (supposta) ingenuità altro non è che bontà reale, di quelle che si incontrano una volta nella vita o due. Questo comunque non gli impedirà di cercare di prendere a botte queste cugine che pesano tre volte lui.
Le botte sono il meno: eventi bizzarri e personaggi inquietanti arrivano a dimostrare alla felice famigliola che il Natale è ben altro.
E per quanto io abbia trovato bellissimo il Krampus e adorabile la storia della nonna bambina, non sono stati loro il punto.
Improvvisamente tutti si riscoprono uniti.
Il desiderio di serenità (natalizia e non) di Max era stato palesato, suo malgrado, quello che invece stava silente dentro ognuno degli altri si stava manifestando nei modi più diversi: vecchie decorazioni conservate insieme ai ricordi che si trascinano dietro, cioccolate calde preparate nel rassicurante silenzio di chi si prende cura degli altri senza farne un vanto, inaspettato sostegno tra sorelle, il sacrificio per salvare gli amati, un'invadente zia antinfanzia che per tutto il film si coccola la bimba piccina.
Il fatto che io non vada cercando questo spirito di cui sono mancante non significa che non auguro a chi invece lo desidera di trovarlo.
Non vi dico se i sogni di Max si avverano, vi dico solo che arrivare a scoprirlo è bellissimo.

14 commenti:

  1. Quanto amo sto film, mi ricorda così fortemente quel tipo di cinema che mi ha fatto innamorare del cinema quando ero ragazzino e non l'ho nemmeno visto, come te, nel periodo giusto, altrimenti so già che mi avrebbe colpito ancor più profondamente. Allo stesso tempo so che questo però non è un film per tutti, forse va bene per i nostalgici o per i romantici, non so. Comunque, tanta roba!

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    1. Eppure io vorrei che fossero questi i film per tutti: tutti finirebbero inesorabilmente innamorati del cinema e starebbero tutti un po' meglio!

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  2. Sono in procinto di vederlo ma non trovo il tempo o la voglia, e poi siamo in estate non sarebbe appropriato e non me lo gusterei, giuro però che lo vedrò prima o poi ;)

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    1. Ti dirò: io guardo sempre film invernali in estate! Sarà che non sento il clima 'natalizio' ma a me cambia poco!

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  3. Bello, mi è piaciuto un sacco. Cattivissimo con un finale che no, non mi aspettavo per niente e mi ha gelata...

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    1. ah...e neppure io amo troppo il Natale...madre degenere che sono...

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    2. Finale spettacolare e crudele, di quelli che non ti dimentichi alla svelta!
      (E sono certa che i bacarospetti saranno pieni di occasioni non natalizie in cui godersela:D)

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  4. Dovevo vederlo a Natale, ma un annetto piuttosto turbolento mi ha fatto perdere molte cose. Spero di recuperare al prossimo, non me la sento di guardarlo ora ^^'

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    1. Io non sono troppo legata al periodo, guardo le cose quando mi vanno a prescindere dalla stagionalità:)

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  5. Molto bello questo film!
    A me il Natale piace,nel senso nè religioso nè commerciale ;)
    Certo fare la commessa non aiuta(è un periodo in cui ci si spreme come non mai,in negozio),ed il fatto di non avere una famiglia numerosa neppure.Ma io ne amo lo spirito comunque :)

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    1. Io lavoro in una pasticceria, siamo nella stessa situazione!:D

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    2. Che bello,lavoravo in pasticceria da giovane,mi piaceva tanto!!!!Però certo che a Natale anche lì è un macello!!!!

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  6. Io purtroppo, tra il finale già intuito e una seconda parte troppo piena di effetti visivi, non l'ho gradito del tutto. Però sì, odio il natale anch'io.

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