lunedì 26 dicembre 2016

Gli Invasati

Eoni fa, quando da queste parti si parlava del libro della Jackson da cui questo film è tratto, Erica del Bollalmanacco mi aveva detto di guardare il film. Se mi da un consiglio lei, io mi fido, e quindi mi sono armata del mio scarsissimo coraggio e sono tornata ad Hill House.



La trama è arcinota ma la ripeto per chi non si è ancora fatto il grande favore di leggere un libro di Shirley Jackson: Hill House è una casa maledetta (ormai nella mia mente LA casa maledetta). Forse infestata, ma di sicuro portatrice di grandi sventure e tragedie. Il dottor Markway è interessato a scoprirne una volta per tutte la vera natura e decide di partire e alloggiare nella casa per studiarne in prima persona i fenomeni. Non partirà solo, con lui ci saranno Luke, l'erede della villa, e due donne: Theo e Eleanor, la nostra protagonista.

Mi sento di dire, senza timore di essere contraddetta, che Gli invasati è un piccolo miracolo. Fa una cosa che credevo quasi impossibile: è quanto di più fedele al romanzo potessi immaginare. Non parlo della trama, che per forza di cose ha tralasciato alcune piccole parti che però trovo trascurabili, parlo di sensazioni. Se la Jackson con la sua mano fatata non aveva bisogno di un linguaggio forte e caciarone per fare una paura incredibile, qui Wise non ha bisogno di mostrare alcunchè. Qua si mostra il minimo indispensabile, non si usano facili stratagemmi per spaventare. Hill House non ti vuole far prendere uno spavento, ti vuole far morire di paura. E ce la fa.

I personaggi mi sono sembrati resi benissimo, Eleanor ha uno sguardo sbarrato e perso che ha fatto quasi più tenerezza che nel libro. Il viso dell'attrice è quasi infantile e fragilissimo, una scelta di cast perfetta per un personaggio che già nel romanzo mi aveva colpito al cuore. Theo, d'altro canto, non è da meno, e se la detestavo di là, figuriamoci qui che posso darle un volto.
La casa è, ovviamente, di uno splendore tetro, e vederla in bianco e nero è angosciante il giusto. Ovvero tantissimo. 
Il fatto che fantasmi e case infestate siano i miei preferiti da sempre forse influisce sul mio entusiasmo, sono disposta a riconoscerlo, ma vi dico questo: che leggiate il romanzo o guardiate il film poco importa, provate ad uscire indenni dalla scena della mano e poi tornate a dirmi che non vi ha fatto paura.
Buona fortuna.

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