giovedì 22 dicembre 2016

Non solo cinema: Guida galattica per gli autostoppisti

Che a me viene sempre da chiamare Guida galattica per l'autostoppista. Al singolare.

Ce la ricordiamo la Mari di una volta? Ostile alla fantascienza tutta, 'che non mi si parli di robot e astronavi che vi lancio fuori dalla finestra'. E sì, horror e fantascienza sono due lati dello stesso genere, quello del Fantastico, e sono tanto legati e si vogliono tanto bene, ma a me ne piace solo uno. Così è la faccenda.
O meglio, così era la faccenda, dato che in una settimana si è parlato prima di Star Wars e ora, immancabilmente, di Douglas Adams.
Non lo so cosa sia successo e non voglio parlarne, prima o poi mi rivolgerò ad un professionista così che risolva quel groviglio di orrori che è il mio cervello.


La Guida galattica è una trilogia in cinque parti, che ha questa premessa: la Terra è andata distutta, e con essa l'umanità intera. Con un'eccezione però: il terrestre Arthur Dent è sopravvissuto al disastro, salvandosi insieme a Ford Prefect, il suo amico alieno. Non che Arthur fosse a conoscenza della sua natura extraterrestre, comunque. Insieme elemosineranno un passaggio ad un'astronave di passaggio, e da quel momento inizierà per loro una sequela di avventure in giro per l'universo.

Partiamo da alcuni sacrosanti presupposti:
1. Douglas Adams era un fenomeno, questo è indiscutibile e la sua capacità immaginifica era straordinaria. Chissà cosa avrebbe creato con un po' più di tempo a disposizione.
2. A me il nonsense piace molto. Mi diverte da matti.

Con queste premesse crederete che la Guida galattica sia diventata uno dei miei libri preferiti.
Ehhhhh. No.
Siamo di fronte a 800 e qualcosa pagine (se si legge la trilogia in cinque parti per intero) di puro nonsense. Quasi non c'è altro. Sì, ci scappano l'avventura, lo spazio, i robot (Marvin <3, ti ho amato appassionatamente), i topi. Ma fondamentalmente è un distillato di fortissima e ferocissima ironia britannica.
Insomma, fa spaccare dal ridere. Ma proprio di quelle belle risate a voce alta!
Però per me ad un certo punto è stato troppo. Ok, io sono quella che non ama la comicità, è mille volte più facile farmi piangere che ridere, eccetera eccetera, ma guardate che 800 pagine di solo ed esclusivo humor, battute, frecciate, trovate folli, si sono susseguiti quasi spintonandosi per uscire per tutto il tempo, ed alla lunga questo mi ha reso la lettura un po' impegnativa. Ho anche considerato che fosse colpa mia: io leggo quasi sempre più di un libro per volta e alternare questo uragano di follia a qualcosa di più convenzionale forse me lo avrebbe reso più digeribile. Adesso sono in iperglicemia, sono riempita di zucchero da qui all'eternità, mi tocca una tragedia greca per ribilanciare.

Io lo regalerei tantissimo a qualcuno di molto giovane: l'inventiva di Adams nel creare marchingegni spaziali è esilarante (c'è il Motore ad Improbabilità Infinita, la macchina Nutrimatica, il Vortice di Prospettiva Totale...) e ispiratore, la vicenda è appassionante e si presta benissimo alla fandom più selvaggia, la scrittura è leggera e scattante. Sarebbe perfetto per un ragazzino di 15 anni e tanta passione da sfogare. Io, purtroppo, ne sono stata colpita solo in parte, e sono arrivata a finirlo per senso del dovere. Di Adams comunque cercherò di leggere altro perchè un cervello così va valorizzato il più possibile.

C'è anche da dire questo, in difesa del romanzo: io e la fantascienza ci guardiamo ancora male e a distanza, non fa niente se mi è piaciuto molto Star Wars. Forse se tutto questo delirio colorato e arzigogolato fosse stato impiantato in una storia più affine ai miei complicatissimi gusti l'avrei amato alla follia, chi lo sa. Forse un horror idiota così mi avrebbe perso un filino di pathos, ma magari gli avrei voluto bene comunque.
Mi sa che ho solo fatto il passo più lungo della gamba.

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6 commenti:

  1. Io ricordo di aver visto il film, ma non ricordavo una mazza della trama, grazie quindi della ripassata, perché sì era forte ;)

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    1. Il film tra l'altro tocca solo una parte delle cinque, e meno male altrimenti sarebbe diventato lungo come una serie tv!:)

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  2. Grassissime risate anche per me, anche se effettivamente a distanza di anni ricordo gran poco e non saprei ben descrivere la trama, se non qualche scena. Resta un libro che consiglio, e che è uno spasso da leggere :)

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    1. Ma in fondo una trama non c'è, ci sono un gruppetto di pirla in giro per l'universo, e va bene così!:D

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  3. anche io lo sto leggendo ora, sono al secondo libro, spero siano all'altezza del primo...

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    1. I primi due sono quelli che mi hanno divertita di più!

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