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sabato 16 aprile 2016

The boy

11:10
Sto per copiare un post, vi avviso.
L'altro giorno su facebook ho trovato questa recensione. In poche parole, è un chilometrico post in cui si prende un libro (in questo specifico caso il primo lavoro della Troisi), e lo distrugge parola per parola. Argomentando in maniera esemplare, però, se no è troppo facile. Capito che scoperte rivoluzionarie faccio, io?
Quindi, visto che il signore del link di cui sopra mi ha aperto un universo, gli copio l'idea, tiè.

Da qualche tempo a questa parte non ho parlato di film brutti semplicemente perché è da un po' che non ne incontro. Se non uscivo convinta dal trailer molto semplicemente stavo alla larga dal film, ché a me la mentalità del 'lo vedo lo stesso per giudicare' non fa impazzire. Al massimo ho trovato cose mediocrine di cui non avrei avuto niente da dire se non 'meh', quindi mi pareva inutile scriverci un pezzo stiracchiato tanto per fare numero. Ricominciare a farlo dandogli un senso, però, mi sembra più intelligente piuttosto che tornare a fare dei post tipo 'prendiamo in giro questo film perché fa schifo!'. (E VOGLIO ricominciare a guardare anche i film brutti, perché mi voglio divertire pure io.)
Sempre scoperte rivoluzionarie? Mi ringrazierete dopo, dai.


Per fare per bene il mio lavoro, stavolta, mi sono informata.
Il film è diretto da William Brent Bell, la cui manina ha firmato anche La metamorfosi del male e L'altra faccia del diavolo. Film visti: 0/2, sono aggiornatissima. Quantomeno sono partita senza pregiudizi. Anche perché il movie database la sufficienza gliela dà, Rotten Tomatoes lo liquida con uno spietato 29%. Fine del mio livello di informazione.

Partiamo dalla stessa domanda da cui parte l'autore dell'articolo che vi ho linkato su: perché questa roba ha trovato una distribuzione? Peraltro, una buona distribuzione: nel mio multisala di fiducia. quello di cui mi lamento sempre ma in cui non smetto di andare, era presentato con un gigantesco cartonato tutto blu messo all'ingresso in modo che a nessuno sfuggisse che DEBOI, l'horror dell'anno, era in sala. Certo, la statistica era dalla sua parte. Se una cosa è brutta è più facile che qua da noi le venga data una possibilità.
Animo da madriterese del cinema? Buoni samaritani della pellicola? Vediamo il bello anche nelle situazioni tragiche?
Chi lo sa.
Sta di fatto che quando in giro si scoprono film più piccini ma intriganti e benfatti, qua non abbiamo chance di vederli in sala, e da questo punto in poi ci starebbe bene una riflessione sulla pirateria che vi risparmierò. E qui mando un bacio con la manina e la duckface a Honeymoon, Starry Eyes, Spring e It follows. 
Se fossi capace come l'autore originale a questo punto farei ipotesi sul motivo del successo di certi film poco impegnati e generalmente (con le dovutissime eccezioni) pessimi, ma mettendomi dalla parte dell'utenza media del cinema mi viene solo da pensare che siano film molto semplici.
Esci con gli amici, vuoi un filmettino che vi faccia un po' strizza (e in genere questi prodottini funzionano dal punto di vista dei sussultini sulla sedia), senza pensieri nè complicazioni, una cosina come DEBOI va benone. Fa cagare, ma va benone.
E quindi ne escono sempre di più, tanto qualche pirla ci va sempre, a vederli in sala.
Ma questi sono solo pensieri superficiali, non ho le competenze per andare troppo a fondo sulla questione. I soldi facili che questi prodotti portano potrebbero essere investiti in cose meno a favore di mercato, quindi chi sono io per chiedere ai signori produttori di smettere?
Ma, e queste non vogliono essere domande retoriche ma oneste riflessioni che mi viene da fare e di cui voglio parlare con voi, possibile che il guadagno sia la PRINCIPALE spinta di una realtà come quella cinematografica? Non vivo sulle nuvole, pago le bollette e so che nessuna attività vive d'amore per l'arte, ma cosa spinge una casa di produzione ad investire in quello che è evidentemente uno script scadente? Su questo poi ci torniamo.
Altra domanda che a questo punto mi sorge: perché la gente ha paura di impegnarsi? Perché cerchiamo film leggeri in modo da 'staccare' il cervello? È comprensibilissimo, tanto è vero che, come dicevo su, mi impegno a ricominciare con i FDM, ma perché ci limitiamo a quello? Perché riflettere anche al cinema ci fa paura?

Ma vediamo il film nello specifico, prendendolo come quello che è: uno dei tanti horrorini che escono tanto per trasmettere qualcosa nella sala sette in cui non si sa mai cosa sbattere.
DEBOI parla di Greta, ragazza statunitense che per scappare da una situazione difficile si rifugia in Gran Bretagna, dove è stata assunta da una coppia come babysitter del loro bambino, Brahms.
Che non è un bambino, è un bambolotto.


Pausa di riflessione: se le bambole vi inquietano statene pure alla larga che qui è tutto un mostrare il faccino tondo e sorridente in favore della luce delle candele. Oppure andate a vederlo proprio per quello, almeno avete qualche speranza di provare qualcosa durante la visione.
Se, come a me, i finti bimbi non vi arrecano danno, andate tranquilli che è una passeggiata.

Andiamo con calma dall'inizio: DEBOI ha iniziato a non piacermi dopo i primi minuti. E da questo momento in poi attivo lo SPOILER ALERT!
Greta arriva in casa, nessuno la accoglie, lei entra e si guarda intorno. È giorno, ma tutto è cupo, scurissimo, manco una luce accesa (e questa cosa delle luci tornerà). E qui parte tutta una serie di inquadrature che si vede troppo (TROPPO) quanto si sforzino di inquietarti. I corridoi bui, e le teste degli animali impagliati in penombra, e i ritratti, il tutto ambientato in una casa vittoriana bellissima e gigantesca che francamente non ha senso di esistere. Quando abbiamo deciso che la casa era un personaggio del film? Se stessimo parlando di case maledette, che sappiamo piacerci tanto, ti appoggerei l'impresa, che qua a Redroomia le case vittoriane tutte scure ci piacciono assai. (Avreste dovuto vedermi a Praga. Tutto cupo, e gotico - romanico, con le chiese imponenti e spaventose, mi sentivo come una bambina per la prima volta a Disneyland)
Ma non capisco questo sforzo sovrumano di creare l'atmosfera.
Guarda, amico mio, ti dico una cosa io che non ne so niente: hai per le mani un bambolotto. Asso nella manica incredibile, puoi giocare con quello, ma non sforzarti troppo di condurmi per mano verso la Paura.
Perché a me fa un po' tenerezza questo tuo sforzo incredibile che sembra che devi fare la cacca dura, e penso tu concordi con me che la tenerezza mi ostacola un po' lo spavento.
Faccio un esempio a favor di lettori che non hanno ancora visto il film: la messa a tacere repentina del suono, in un momento che tu mi stai indirizzando a vedere come di tensione, mi fa capire che in quel preciso momento succederà qualcosa.
E se me lo aspetto, non mi spavento più.
E sia chiaro che qui non serve fare i grandi intenditori di cinemone: basta avere visto anche giusto due cose come Bianca e Bernie o Grease per non farsi invischiare in faccende del genere. Semplicemente, non funzionano.

È tutto troppo lampante, niente è lasciato in sospeso, niente ci tiene attaccati allo schermo per vedere come finisce. Avrei anche voluto scrivere un post semplicemente sui cliché che non si riesce manco a contare, ma a che pro?
A cosa vi servirebbe sapere che, per l'ennesima, frustrante, volta, abbiamo due giovani bei ragazzi che, sempre per qualche strano caso sono entrambi single e pronti ad innamorarsi l'uno dell'altra, che dopo due volte che si sono visti sono pronti a perdere la vita l'uno per l'altra, che sono incredibilmente capaci a flirtare e che provano istantanea simpatia?
Perché lo fate?
Perché non ci provate neanche, a offrirmi qualcosa di diverso?
Perché nel 2016 una povera cretina si alza da letto in piena notte e anzichè accendere la luce o usare la torcia del telefono come qualsiasi cristiano usa una candela?
Perché non mi regalate un minimo di approfondimento, ci sono due personaggi DUE buondio, fammeli conoscere. Greta da quando scopre che il bambolotto è in realtà un bambino, o un fantasma, o boh, subisce un istantaneo cambiamento, come quando butti la candeggina sui vestiti e in due secondi questi perdono il colore.
Donna con profondo istinto materno a cui la vita ha strappato la prole che allora riversa tutto il suo amore su un cazzo di bambolotto.
Di Malcom si sa giusto il nome.
Non contano niente questi due esemplari, come non  conta niente il bambolotto, non conta niente la noia, conta solo che ti faccia pauuuuuuraaaaa

E come te la faccio, di nuovo, la paura?
Ti mando in scena un uomo violento e lo faccio comparire grande grosso e inquietante e poi faccio le inquadraturine spaventose dove ha il viso in penombra così ti inquieeeeeto.
Questo di violenza sulle donne ne sa meno di niente. Come se gli uomini violenti avessero tutti le sembianze di Khal Drogo, come se invece di solito non fossero omuncoli piccoli, dall'aspetto banale, comune. Come se ci fosse bisogno di penombrargli il viso per renderli spaventosi.
Gli uomini violenti sono terrificanti alla luce del sole, brutto deficiente. Fanno già paura, sono il Male. Smettila di perdere tempo.

E invece, di tempo se ne perde.
Se ne perde in bizzarri esperimenti scientifici in cui si dimostra che il bambolotto si muove, se ne perde con delle telefonate mute, soprattutto se lo scherzone del telefono me lo fai più di una volta perché NON. FUNZIONA. PIù.

Ci prova troppo, WBB, ci mette anche il finalone sorpresona, e si prende incredibilmente sul serio.
Peccato.

Va beh alla fine la recensione seria ed argomentata mica mi è venuta troppo bene.
Facciamo che ci riprovo un'altra volta, ok?

mercoledì 25 marzo 2015

La piramide

13:41
(2014, Gregory Levasseur)

Avevo promesso a me stessa che non avrei piu' perso tempo con dei filmacci.
Ma siccome sono coerente e decisa, quando la mia cara Beatrix del blog Cinquecentofilminsieme mi ha provocata su Twitter con questa pellicola, non ho saputo resistere.
Ogni tanto il mio corpo necessita fisiologicamente della sua dose di spazzatura, motivo per cui siamo qui felicemente riuniti oggi.
Per fare la differenziata.

Siamo in Egitto, nel bel mezzo del deserto, dove un gruppo di scienziati ha fatto una scoperta che ha dell'incredibile. Sotto metri di sabbia stava una piramide, una quarta piramide, che si differenzia dalle altre per la forma: ha soli tre lati. Hanno poco tempo per darle un'occhiata, perche' i finanziamenti per la loro ricerca sono appena stati sospesi e devono tornare a casa il piu' velocemente possibile.
Ci torneranno?
Ovvio che no.

Io ve lo dico, ci saranno tanti spoiler ammazzafilm e anche tanti francesismi. Piu' francesismi che spoiler.


Ero stata preventivamente avvisata dalla sopracitata Beatrix che mi sarei trovata di fronte alla merda, ma ci sono casi in cui nemmeno un'opportuna preparazione ti salva dal vaffanculo.
Siamo, signori e signore, di fronte alla piu' superba stronzata su cui abbia posato lo sguardo di recente.

Ultimamente, grazie al fatto che leggo molti blog e recensioni, difficilmente incappo in brutti film, e quando lo faccio e' quasi sempre di proposito. Come in questo caso. Quindi non posso lamentarmi, direte.
Vero, ma insomma, un minimo di dignita', un limite.
Oltretutto, c'è brutto e brutto. 
C'è il brutto volontario, il trash, quello ci piace molto, ci fa ridere. Gli squali cadono dal cielo e i pagliacci alieni uccidono le persone, va bene. Anche Birdemic va bene, ridiamo che e' sempre bello.
Poi arriva il brutto che ci crede.
Il brutto che si crede bello.
Il brutto che vorrebbe fare il tronista da Queen Maria.
E quello non ci sta.
Quello ci imbarazza, ci fa cambiare canale, ci fa girare vorticosamente i coglioni.

La Piramide e' un informe ammasso di tutto cio' che non va.
Ci sono problemi di sceneggiatura talmente magistrali che li ho notati persino IO.
(es. tutti vogliono entrare in sta piramide. Tutti, eccetto Holden. Lui no, perché con la sua esperienza sa che non sarebbe una buona idea. Entrano lo stesso, iniziano a morire come zanzare dentro gli scatolotti elettrici e allora il genio, la mente sopraffina del gruppo, ovvero la giornalista o qualunque sia il suo lavoro, si scaglia contro di lui. E urla, e strepita, e fa versi insignificanti, e si incazza pure, questa brutta cretina. CON LUI. Nel didietro te lo meriteresti, l'Emmy, deficiente.
Scusate sempre il francese)


Ah, e lo volete uno spoiler bello bello?
Dai che ridiamo insieme.
Entrano nella piramide, non sono soli e lo capiscono subito. Ci sono degli animali e non sembrano buoni. Ma...di cosa si tratta?
Di gatti.
Malvagissimi e crudelissimi gatti cannibali.

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!

Scusate, m'e' presa paura.

E se pensate che i gatti siano la cosa più sconvolgente del film, aspettate a sorprendervi: arriva il Dio Anubi.
Quello li', meta' sciacallo meta' uomo.
Lui.
Arriva, ed e' veramente realizzato col culo.
L'ultima volta che ho guardato un film in cui una creatura meta' uomo meta' animale faceva la sua comparsa me la sono fatta addosso. Tipo che tenevo la schiena incollata al divano perche' se mi giravo ero CERTA che quel mostro stava li'.
(Spoiler: era V/H/S 2)

Quindi, ricapitoliamo.
Abbiamo una buona vicenda?
Mah, non e' malaccio, poteva essere intrigante, e poi gli antichi egizi piacciono a TUTTI.
Abbiamo buoni attori?
Nope.
Abbiamo una sfolgorante regia che ci fa scoprire un nuovo talento della cinematografia mondiale?
C'e' un regista?
Abbiamo effetti speciali che almeno rendano la visione non del tutto vana?
AHAHAHAHAHAHAHAHA.
Abbiamo qualcosa?
Non lo so, io vedo solo del gran pattume.

In compenso, aveva ragione Beatrix.
Ho riso molto.
Era piu' un risolino isterico post traumatico che di gioia, ma ho riso.


mercoledì 11 marzo 2015

Mercy

11:16
(2014, Peter Cornwell)

Ve lo ricordate questo post?
In cui vi dicevo che sarebbe uscito un film tratto dal mio racconto preferito di Sephen King intitolato Gramma?
(info tecniche: sta nella raccolta Scheletri e in Italia lo chiamiamo La nonna, chiaramente)
Ecco, e' uscito.
Ed era meglio che se ne stesse dove stava, in mezzo alla collezione di dvd del regista, in modo che tutti ci dimenticassimo della sua esistenza e archiviassimo questa brutta brutta esperienza negli angoli piu' nascosti e bui della nostra memoria.

Mercy e' una nonna, con figli e nipoti adorati. Si sente male durante una cena e da quel momento la sua salute sara' irrimediabilmente compromessa, tanto da portare figlia e nipoti a trasferirsi da lei per prendersene cura.

Non credo ci saranno troppi paragoni con il racconto, in questo post. Quello era uno dei piu' belli del Re, sicuramente uno dei piu' agghiaccianti, decisamente il mio preferito. Questo film e' una MERDA, pertanto i paragoni finiranno qui.


Sono francamente incazzata.
Qualcuno di voi si ricordera' che ho lavorato in una casa di riposo per un anno. Ho fatto il Servizio Civile Nazionale. Non mi posso certo dire un'esperta nazionale in geriatria, ma qualche cosa l'ho vista, qualche cosa l'ho imparata.

Ora, io mi rendo conto di ogni cosa, davvero. E' un film, non e' la realta', usate tutte le argomentazioni che volete.
Ma non e' concepibile, in nessun modo, che una donna stia male, molto, torni a casa in uno stato irriconoscibile e nessuno NESSUNO della sua famiglia mostri un accenno di sofferenza. Capisco il figlio che crede nei poteri malefici della madre, capisco il nipote lontano che non e' molto legato, capisco tutto il cavolo che volete, ma quella e' tua MADRE, o tua nonna, e nessuno versa una lacrima.  Tranne il nostro protagonista George, ovviamente, lui la nonna la amava molto.
Lo so, lo so che a volte nel mondo reale succede. Sempre per il fatto che ho lavorato in mezzo agli anziani.
Ma nel mondo reale la protagonista della storia non passa tutto il film a lodare le qualita' della madre forte che ha cresciuto da sola tre gemelli per poi vederla in determinate condizioni e prenderla con una leggerezza che avrei preso a schiaffoni.
Gia' questo dovrebbe dirci quale grande esplorazione emotiva, caratteriale o psicologica ci stia dietro a questo imponente lavoro.
E la grandissima e poraccissima fiera della banalita' per cui la casa di riposo e' un luogo inquietantissimo, e gli occhi degli anziani fanno tanta paura ai regazzini, e poi l'anziano matto che prende la mano del giovine e allora ARGH mamma ho paura?
Ma dai, ma fatemi il favore.

Potrei passarci sopra, volendo. Se solo capissi da che parte stiamo andando a parare, perche' non mi e' chiaro.
Mi vuoi ammaliare con il mistero del passato e dei poteri della nonna?
Bene, fallo.
Non lo fai pero' limitando la questione ad un'inquietantissima ('na roba del genere) conversazione tra zio alcolista e nipote legatissimo alla nonna. Vai piu' a fondo, porca miseria, ammaliami, incantami, inquietami.
Un cavolo di niente, OREZ.
Allora cosa facciamo, la mettiamo sul comico?
Facciamo una buffa scena in cui i due fratelli cercano di aprire il libro malefico con i caschetti in testa nascosti dietro al fieno?
Non mi basta.


Quindi, cosa vuoi da me, Cornwell?
Perché se volevi spaventarmi a morte facendo uscire dalla bocca della donna versi incomprensibili in lingua satanica diciamo che farla barrire come un elefante non e' stata una gran mossa. Lo sappiamo tutti che ai simil-posseduti sono molto sensibile, non e' possibile non riuscire a far paura nemmeno a me, non e' possibile.
E il libro? Buttato li' come un fondamentale elemento della vicenda e poi dimenticato? E quella specie di Gramo?

Quando leggevo il racconto, di sera, a volte mi fermavo e mi chiedevo se era il caso di proseguire perché avrei preferito evitare di non dormire dato che la mattina c'era scuola. Potente come pochi. Quando guardavo il film, a volte mi fermavo e mi chiedevo se era il caso di proseguire perche' mi stava facendo schifo.

E poi, davvero.
Dylan McDermott?



lunedì 30 giugno 2014

Daisy vuole solo giocare

14:34
(2008, Aisling Walsh)


RECENSIONE PIENA DI SPOILER MA LEGGETE PURE, TANTO IL FILM FA SCHIFO COMUNQUE.

State guardando un film.
Lo annusate da subito che non sarà un filmone, ma insomma, ve lo godete con tranquillità, sperando che migliori.
Poi arriva una scena.
Una scena, magari corta e che potrebbe apparire poco importante, ma che ti fa capire in pochi minuti che quello che stai vedendo altro non è che un grandioso, esemplare, FILM DI CACCA.

Stavolta parliamo di Daisy, bimbetta dal nome bellissimo che uccide le persone.
Non è che le uccide direttamente, è che le persone intorno a lei, semplicemente, muoiono.
Tutti allarmati, tutti preoccupati, e tu pensi 'oddio la figlia di Satana, oddio è posseduta'.
Ma no, amici ascoltatori, Daisy è una figlia delle FATE.
Per quale razza di benedetto motivo una FATA dovrebbe volermi morta?
Anni di fate viste dai bambini come belle creaturine gioiose e qua mi sconvolgono tutto così.
PERCHE'?


Ma torniamo alla scena di cui parlavo prima.
Insomma, sta Daisy è strana, bene non sta. La sua mamma adottiva però non la crede così bizzarra, e la difende dalle accuse di tutti, compreso da quelle del papà adottivo che non ha proprio le fette di salame sugli occhi.
Papà intuisce che la bimba è la causa dei problemi, mamma non ci crede, papà e mamma litigano. So far so good.
Fino a che mamma conosce una tipa.
Chi è?
La morosa del liceo di papà.
Mamma torna a casa e fa una piccola scenata di gelosia a papà.
Papà consola mamma.
Cosa mi significa una scena simile?
Cosa mi porti di significativo nel contesto?
Niente.
Ah, no, mi conduci dritto ad un'altra scena, che arriva dopo un po', in cui papà si sente trascurato dalla mamma e allora esce con la morosa del liceo e la bacia.
Ah no, lei si tira indietro, che è una donna onesta.

Lo capite?
Capite di cosa parliamo?
Parliamo di un film in cui vengono inserite scene ad cazzum tanto per arrivare a quell'ora striminzita e mezza che comunque non comunica nulla, non parla di nulla, e si conclude con un primo piano della bimba fata che vorrebbe essere inquietante ma che alla fine fa tirare un sospiro di sollievo perchè almeno il film è finito.


Ah, e questi primi piani della piccoletta sembrano essere una specie di firma stilistica del regista, dato che ogni dieci minuti circa ce ne scappa uno.
Ma non fanno paura.
Nemmeno gli scappa per sbaglio, di fare paura.

Che poi, parliamo seriamente un attimo.
Ho letto su wiki che la questione dei bambini Changeling è una leggenda reale, con una storia e blablabla.
Quindi poteva essere interessante trarne un film, in fondo apprezzo anche il tentativo di fare qualcosa di diverso dal solito, apprezzo che si tocchi un tema nuovo, tutto quello che volete.
Ma se per farlo dovete girare un film con i piedi allora no, non ci sto.
Che dei bambini fata non sentiva la mancanza nessuno.
Quindi, o fai un buon lavoro, o lasci perdere e investi i tuoi soldi per aprire un'azienda che venda cuscini per anatre, che ne so.

Una cosa positiva c'è, in Daisy vuole solo giocare: il vicino di casa che sembra Gazza.
O è Gazza.
Non ne sono sicura, il film non ha una pagina wiki per andare a verificare se è lui, ed è un film troppo brutto per andare a cercare la scheda sull'IMDB.
Ditemelo voi, se lo sapete.
E' Gazza quello lì?





venerdì 9 maggio 2014

Contracted

13:07
(2013, Eric England)



Ogni tanto il mio dito preme play su certi film che proprio non so in base a cosa ho scelto.
Se ne stanno lì, in mezzo al mio elenco dei film da vedere, zitti zitti, e per qualche strano gioco del karma finisco per sceglierne uno che mi chiedo come ci fosse finito nella lista, perché mi rifiuto di credere di avercelo messo io, di proposito.

Contracted, in particolare, mi fissava curioso, con quella sua stramba locandina e il titolo corto e conciso come piace a me. Ho deciso di dargli una possibilità, e mi sono ritrovata a guardare la storia di Sam, ragazza dal naso a punta e in crisi con la sua compagna, che una sera ad una festa si ubriaca e ha un rapporto non protetto con uno sconosciuto.

Anni di evoluzione, ci facciamo chiamare sapiens sapiens e tu hai un rapporto non protetto con uno sconosciuto. Brava, avanti così.
A onor del vero, non si capisce proprio benissimo se sia un rapporto consenziente o uno stupro, sta di fatto che la mattina dopo lei si sveglia e comincia a marcire.
Non sto scherzando, marcisce davvero, con anche i vermicelli e tutto.
Vediamo il deterioramento rapidissimo (il film la accompagna per 3 giorni) del suo corpo che inevitabilmente porta con sè anche una mente che pian piano dice ciao alla salute.
Ma andiamo con calma e analizziamo insieme questa perla cinematografica che quantomai non l'ho vista prima.


Prima dei titoli di testa si vede una scena in cui qualcuno fa qualcosa con un cadavere femminile. Fortunatamente la scena non è mostrata direttamente perchè io avevo appena fatto colazione.
Che poi è una scena che non verrà più nominata, citata, nemmeno intravista, come se non fosse mai esistita, quindi anche se arrivate due minuti dopo non succede niente.
Immagino servisse a spiegare perché quel tale BJ ha trasmesso alla tale Sam il germe del marciume, ma non era assolutamente necessario.
Poi ci sono dei gran bei titoli di testa, coi fiorellini, molto romantico.
Una prima parte è dedicata al pre-marciume. Conosciamo Sam, i suoi amici Alice e Riley, sua mamma, la sua odiosissima, spocchiosa e indifferente compagna, la vediamo prendersi una di quelle scimmie che ti lasciano i postumi per una settimana e la intravediamo divertirsi (?) con BJ.
Si sveglia, un lago di sangue. Ma sì, mi saranno venute le mie cose, andiamo a lavorare. Fa la pipì al lavoro e altro lago di sangue. Va dal dottore, il quale le chiede:
'Ti sono venute?'
Domanda a cui lei risponde:
'Sì, ho pensato che fosse quello.'
Figlia mia se tu quello lo chiami ciclo mestruale devi avere grossi, grossi problemi ormonali.
ENORMI probemi ormonali.

Andare a fine film lei rimane senza ciocche intere di capelli, senza qualche dente, senza qualche unghia, con un intenso e sexy sguardo magnetico dato da due occhi completamente rossi, ma soprattutto con litri e litri di sangue che le escono da ogni poro.
Va dal medico un paio di volte tanto per, e il medico è talmente allarmato dai sintomi che le dice:
'Eh ma tipa finchè non ho i risultati degli esami non so cosa dirti.'
Poi lamentiamoci della sanità italiana, questo si trova di fronte una creatura mostruosa che non sembra stare affatto bene ma non gli viene manco in mente di ricoverarla.
E non è l'unico a fregarsene altamente dello stato di salute di sta poraccia, visto che la sua morosa la vede concia come uno zombie e la molla solo perché questa si è fatta un uomo, la sua amica la vede con un herpes labiale che ha la circonferenza del Texas e nonostante ciò ci sta quando lei prova a baciarla e quel povero smidollato di Riley ha pure un rapporto con lei.


Poi su questo rapporto possiamo anche dirne d'ogni.
Lei brutta come la morte ingorda (non so se si dica così in tutta Italia, ma non credo) il giorno prima lo aveva accusato di stalking, intimandogli di starle alla larga, il giorno dopo lo chiama vogliosa e lui corre. Quindi già sei uno smidollato, come ho detto su.
Non aspettava altro.
Durante questo benedetto rapporto lui lamenta bruciore e pizzicore.
Ora, io non sono una di voi, masculi cari, ma ho il sospetto che bruciore e pizzicore non siano esattamente sintomi di un rapporto sessuale sano. Ma lui continua tutto felice e contento.
Poi però sono cavoli tuoi, perché sei un cretino di quelli belli potenti.
Qua è proprio l'IGIENE di base che manca.
Basti narrarvi che la Sam, quella che marcisce, crede sia sufficiente usare due strappi di carta igienica per pulire un water pieno all'orlo di sangue. Eh insomma, chissà che casa bella pulita devi avere.

Adesso, a parte che le stupidate, i film non va. E mi dispiace, perché avrebbe anche spunti non male, in potenza, è la resa in atto che proprio arranca. E' una specie di teatro dell'assurdo, in cui il gestore di un ristorante permette di cucinare e servire ai tavoli ad una dipendente che ha delle unghi disgustosamente rovinare e gli occhi di chi si è appena fumato un bong di dimensioni umane pieno di incenso da messa. Le reazioni umane non sono proprio concepibili, non è credibile che una ragazza innamorata di un'altra, come si rivela essere Alice, non si preoccupi di portare di peso al Pronto Soccorso la sua amata che sta quasi cascando a pezzi.
Quello che mandi a pezzi facendo così è tutta la credibilità.
Poteva essere interessante la regressione mentale di Sam, se non me la fai limonare con la sua amica quando ha quella cosa disgustosa purulenta sul labbro. Che orrore e che disgusto.
E che brutto film.

Certo che è che almeno a fine film mi sono guardata allo specchio e mi sono trovata bellissima.

sabato 12 aprile 2014

La casa muda

17:32
(2010, Gustavo Hernandez)


Ma voi lo chiedereste mai ad un morto 'Cosa ti è successo?'
Dopo 25 minuti di film, il dialogo migliore è questo, una tipa che chiede al papà morto cosa sia successo.
Stellina, se ti risponde finisce che dobbiamo cambiare il tema principale del film, da home invasion (?) a zombie.
L'interrogatorio prosegue con 'Che cosa ti hanno fatto?'
Pare scontato che la domanda migliore da fare sarebbe stata 'CHI ti ha fatto questo?' dal momento che, sapete, Laura e suo papà erano in casa da soli.

Ma facciamo un passo indietro.
Laura e Daddy vanno in questa casa per fare dei lavori di ristrutturazione e ci passano la notte.
Cioè, ce la passa lei, perché lui tempo 10/15 minuti schiatta, per farci assistere alla scena di cui sopra.
Iniziano poi una serie di rumori strani, movimenti bizzarri, in casa c'è qualcuno che sembra voler fare del male a Laura e lo scopo è sopravvivere.


Ogni tanto a qualche regista vengono delle belle idee.
Cose interessanti, innovative, che potrebbero far spiccare il suo film al di sopra della media delle pellicole che vediamo in sala.
A volte gli va bene, come in The Blair Witch Project, che è imperfetto e tutto quello che vuoi ma dopo anni ancora se ne parla. A volte gli va benone, come a Cronenberg con La Mosca, che ha pensato bene di far trasformare un uomo in una mosca e gli è uscito un film che fa una paura dannata. A volte succede come al regista di ESP - Fenomeni paranormali 2 che poverino aveva avuto una bella idea e alla fine gli è uscito un FDC.
Indoviniamo insieme a quale categoria appartiene La Casa Muda?

Come al solito io poi me la prendo sul personale, ma è stata una delusione cocente.
Il film è girato in un unico piano sequenza.
In parole poverissime panesalamissime è un'unica 'scena'. Non ci sono stacchi, non ci sono spostamenti di ambientazione (anzi, a fine film quella casa lì, che tutto è meno che muta, vi farà venire la nausea), nè tantomeno spostamenti temporali.
Seguiamo Laura dal suo ingresso in casa e il tempo del film è il tempo reale, come nella serie 24. Viviamo insieme a lei quei 70/80 minuti, secondo dopo secondo. Un secondo suo è un secondo nostro.
E, insieme a lei, ci annoiamo da MORIRE, roba da invidiare il papà che quantomeno lui è morto per davvero. E a inizio film, che si è risparmiato tutto il patatrac.
Il punto saliente doveva essere ovviamente la tensione più che la paura fine a se stessa, ma a me sono mancate entrambe. Ricordate una delle scene finali de La finestra sul cortile? Il protagonista è seduto in casa, al buio, e si sentono dei passi nel corridoio. Noi sappiamo esattamente chi entrerà dalla porta, ma ragazzi che brividi quella scena. Una tensione quasi insostenibile, roba da mandare tutti gli altri registi del mondo a scuola.


Poi non entro nei dettagli tecnici di come abbiano realizzato una pellicola in questo modo, ma sul web girano leggende metropolitane sulle occhiaie del cameraman dopo 4 giorni di riprese no-stop.
E' proprio l'aspetto tecnico che rende il film così 'ma uffa'.
Se da un lato premio il coraggio del giovinotto regista al suo primo lavoro, che si è buttato subito in un progetto così inusuale e intrigante, dall'altro devo riconoscere, a gran malincuore, che il risultato è un filmettino mediocrissimo, in cui tra l'altro tutto ruota intorno ad una sola attrice che recita male.
Il colpo di grazia poteva essere dato dal finale, che poteva svoltare, dare nuovi significati al film.
Effettivamente li dà, ma in peggio.

A seguito di tale successone, indovinate che ideona hanno avuto gli americani?
Il remake è uscito l'anno dopo.

domenica 23 febbraio 2014

ESP - Fenomeni Paranormali 2

09:22
(2012, John Poliquin)



ESP - Fenomeni Paranormali (senza il 2 dietro, per intenderci) parlava di una troupe televisiva che entrava in un ospedale psichiatrico a girare delle riprese per verificare la reale presenza o meno di eventi paranormali all'interno dell'edificio.

ESP - Fenomeni Paranormali 2 parla invece di Alex, aspirante regista di film horror che crede sia una buona idea entrare nell'ospedale psichiatrico sede del primo film per controllare se gli eventi lì narrati fossero finzione o avvenuti realmente.

Il (solo?) punto a favore del film è l'idea di partenza. Mettere il film precedente in discussione, rivalutarlo, indagare, non è affatto male. Guardiamo film tutti i giorni partendo dal presupposto che niente è vero, e questo 'dettaglio' è di fondamentale importanza soprattutto quando si guarda un horror. Se si vedesse una commedia romantica 'reale' sarebbe come guardare un filmino di nozze, non è niente di che. Un film horror vero diventa snuff, e noi che lo guardiamo passiamo dall'essere semplici appassionati di un genere a non troppo sani di mente.
Quindi è un punto di vista interessante.
Peccato che finisca lì. La parte interessante, dico.


Il protagonista, Alex, the king of imbecilli, è uno youtuber appassionato di horror che sogna di girare il proprio film. Quando gli balza all'orecchio che forse ESP riprende eventi reali, uh, si emoziona un casino e segue gli indizi che un altro utente Youtube gli manda per scoprire l'arcano. Lo sapete come si chiamava l'utente? La morte aspetta. Ma dico, può essere un buon segno una cosa del genere? E infatti.
In generale, comunque, il Q.I. non è straordinario, ecco, diciamo che i ragazzi non eccellono per doti cognitive.
Manco i traduttori, tra l'altro, visto che hanno tradotto torture porn con porno horror. L'hanno fatto davvero. 

Siccome nessuno di loro prenderà mai il Nobel per la scienza, capite che anche i dialoghi lasciano perplessi. Va da sè che non vinceranno mai manco il Pulitzer. Esempio?
Signora: 'Si, John è uscito, ha detto che torna tra poco.'
Alex: 'Ma è vivo?'
Ora. Io capisco che parlando con gli anziani il rischio di demenza senile è alto e va bene tutto. Capisco anche che il dubbio sia lecito, vista la fine che avevano fatto gli altri.
Ma sono domande da fare?


Dopo varie vicissitudini i ragazzi riescono a entrare nell'ospedale. E io ancora dopo più di mezzora di film non capisco perchè. Perchè siete deficienti, ecco perché. Una volta dentro, il film cala vertiginosamente. Non che prima fosse il capolavoro del nuovo millennio, ma quantomeno aveva trovato una sua originalità. Originalità che poi va completamente persa nei corridoi insieme alla mia voglia di continuare a vedere il film.
Non fa paura, ma questo ce lo aspettavamo, ma nemmeno uno spaventino piccino picciò, proprio niente. I fantasmi non inquietano, i ragazzi sembrano spaventati quanto me in questo momento (per dovere di chiarezza, no, non sono spaventata), non ci sono risvolti inaspettati nella trama, non ci sono morti che rimangono impresse. Ma niente di niente, il nulla cosmico. Ah, no, ad un certo punto il fantasma decide di terrorizzarci a morte e lo fa aprendo la bocca e basta.

Ad inizio film però ci sono una serie di Youtuber che fanno recensioni positive sul primo ESP. (tranne Alex, perchè lui di cinema se ne intende, se non fosse chiaro) avrei dovuto capirlo cosa stavo per vedere. Avrei. Dovuto. Capirlo.

martedì 4 febbraio 2014

HATES - House At The End Of The Street

14:00
(2012, Mark Tonderai)


Io sono una persona che l'invidia non sa proprio cosa sia.
Invidia? Per chi poi, Jennifer Lawrence?
Una ragazza che ha la mia età e nel suo curriculum conta:
  • il segno particolare di essere una gnocca atomica
  • un premio Oscar
  • collaborazioni con Bradley Cooper, Robert De Niro, Hugh Jackman e Ian McKellen
Non capisco davvero cosa ci sia da invidiare.

MA in tutto ciò, la cosa da rimproverarle è che decisamente non sa sceglersi i film horror. Va beh dai, hai tempo, ma rivediti, perchè hai una carriera da tenere alta.

Elissa (la J.Law) e sua madre vanno a vivere in una casa nuova. Sul posto scoprono che i loro dirimpettai sono morti uccisi dalla figlia Carrie Ann e che nella loro casa vive ora il figlio, Ryan. Quando tra Ryan e Elissa nascerà del tenero, la madre di lei indagherà sul suo conto.

La prima cosa che mi sembra giusto dirvi è che la casa non è at the end of nessuna street, perché le due case sono collegate dalla boscaglia, mal che vada c'è un sentiero, ma strade manco immaginate. Quindi perché l'abbiano chiamato così è una cosa che non ho capito, immagino sia per il sImPaTiCiSsiMo!!11!1 acronimo.


La seconda cosa che mi sembra giusto dirvi è che 'La casa at the end of quella supposta street' è un FDC. Diviso in due parti, entrambe di cacca. Una prima metà, utile come le piscine a gennaio, dove ci vengono presentati i personaggi, di cui una buona metà potete già dimenticarveli perché non servono a niente. E comunque è anche noiosa. La seconda parte ci conferma che il film è scritto da cani, perchè vedremo i personaggi meno utili fare azioni inspiegabili, e sappiate che si arriverà a fine film senza capire perchè cavolo se l'erano presa così tanto. E continua ad essere noiosa.

Oltretutto poche volte ho visto un film scritto così male, con personaggi con così poco spessore, così buttati lì a caso, senza un minimo di approfondimento, di spiegazione. Esempio: Ryan è orfano, solo, nessuno si prende cura di lui. I vicini di casa lo trattano come un lebbroso disadattato. Perché? Quello che loro sanno è solo che i suoi genitori sono stati uccisi da Carrie Ann, quindi perchè trattare male lui? Ah, se non vi ricordate il nome della sorellina, è Carrie Ann. CARRIE ANN. Carrie Ann. Lo pronunciano una media di 72 volte a fotogramma.
E il finalone shockante non era nè finalONE nè shockante.


Il tutto condito da interpretazioni dimenticabilissime (sì, anche quella della Lawrence, il che è un peccato, perché lo so che lei è brava davvero), scene d'azione pressochè assenti e tensione che manco con il lanternino. Davvero. Perchè è importante che teniate a mente, leggendo, che il film in questione è classificato come horror.
Appurato che paura non fa, spaventi non ce ne sono, mostri inquietanti nemmeno, personaggi ambigui dovrebbero esserci ma a casa mia l'ambiguità è altra, non c'è suspance, quindi proprio boh.

Ma la cosa peggiore è che si lascia guardare, capite? Ha un tono generale talmente leggero che pare di guardare una commedia teen, una cosa come Cinderella Story, o Freaky Friday.
Pensate sia un complimento?
No, non lo è.


PS Offtopic: Frank, se leggi, guarda, mi fa i collegamenti con Combinazione Casuale! Ma solo con questo post!:D Per carità, ti faccio anche pubblicità volentieri, ma come lo sistemo?

domenica 8 dicembre 2013

Chernobyl Diaries

13:13
(2012, Bradley Parker)
QUALCHE SPOILER




Dicesi masochismo la perversione per la quale il piacere è procurato da una sottomissione umiliante e dolorosa.
E io sono masochista, si vede, perché sapevo, come qualsiasi altra persona al mondo dovrebbe sapere, che questo film avrebbe fatto pietà, ma l'ho guardato perché ero davvero davvero curiosa.

Un gruppo di quattro amiconi (quattro più due, perchè poi conoscono una coppia) sta facendo un viaggio per l'Europa, ma quando sono in procinto di visitare Mosca scelgono di cambiare programma e visitare invece Pryp'jat', celebre cittadina fantasma situata nelle vicinanze della centrale nucleare di Chernobyl e colpita severamente dalle radiazioni, e quindi fatta evacuare. Scopriranno di persona se effettivamente tutti gli abitanti lasciarono la città.


La prima cosa che mi balza all'occhio è che il film è tratto da un LIBRO scritto da Pelosetto. Da Oren Peli. Ma cosa scrivi, che non sai fare la O col bicchiere?
Giuro che lo leggerò è vi farò sapere.
Quindi, lui scrive il libro, poi siccome è una persona di modeste ambizioni decide di trarne un film che però, sempre per via delle modeste intenzioni, non dirigerà lui.
Lui lo scrive e lo produce. E basta.

Lascia l'ingrato ruolo di regista a questo tale Parker, che poraccio già aveva il compito ingrato di avere a che fare con sta roba, poi oltretutto svolge l'ingrato compito in maniera assai ingrata, per non ripeterci. Avrebbe potuto tranquillamente appoggiare la camera su un cavalletto e lasciarla lì, nessuno avrebbe notato la differenza.
Anzi, magari ne usciva un lavoro originale.

Quindi, facciamo la conoscenza dei 6 garzoni, che sono niente meno che dei cretinih di dimensioni storiche. Vi spiego il perché. Siete dall'altra parte del mondo. Un po' spaesati insomma. Il più idiota e megalomane vi propone una gita 'estrema', che potrebbe rivelarsi una cosa parecchio interessante, se non fosse organizzata alla vacca maniera. E voi ci andate.
Parte la gita, organizzata da tale Yuri (và che chiamare un uomo dell'est europeo Yuri è una roba originalissima), alla guida di un furgone di età apparente stimata 250 anni. E voi vi fidate comunque. Eh va beh, andiamo. Arrivate sul posto, le guardie del checkpoint vi comunicano che non potete passare a causa di alcuni lavori. Vi insospettite? Ma quando mai. Strada secondaria e via, si entra in città. Poi quando morirete uno via l'altro come i dieci piccoli indiani avete il coraggio di lamentarvi.


Il momento in cui palesano più chiaramente la loro stupidità è il seguente:
Il pulmino non parte più. E la cosa non mi sorprende perché, come vi ho detto, era un pulmino un po' vintage. Ma è giorno, potrebbero partire a piedi e andare a cercare il checkpoint.
NO.
I deficienti aspettano l'arrivo della notte per realizzare che potevano incamminarsi. Ma santo cielo.

Adesso, battute a parte, questa cosa è tremenda eh. Non puoi girare un film e metterci di proposito dei personaggi così mal scritti. Se non hai la fantasia di creare delle situazioni per cui i ragazzi rimangono comnque bloccati nella città, non puoi risolvere la questione facendo passare loro per dei veri sconsiderati senza cervello. NON FARE IL FILM, piuttosto. Sei ne hai messi, di personaggi, e in sei non facevano un cervello, ed è una cosa che non mi piace affatto. Come puoi fare un buon lavoro se le marionette che metti in gioco sono così?
Vorrei poi farvi notare che mentre viaggiavano nel bosco con quel trabiccolo di furgone i tizi se la ridevano come matti perché il furgone traballava. Glielo diciamo insieme che nei boschi LE STRADE NON CI SONO?


E ragazzi, che dialoghi del piffero. Qua non aggiungo altro, vi faccio un esempio che secondo me rende di più.
Arrivati a Pryp'jat' i giovini si trovano a vagare per vie piene di grandi condomini. La domanda che sorge spontanea a uno dei suddetti è la seguente:
'Queste case erano tutte piene di gente?'
Non so, fai te. Sono case.

Parliamo della questione 'horror'?
Lo farei volentieri se ce ne fosse una. Perché in sto film non c'è niente. Niente ansia, niente paura, ci sono crescendo musicali che sfociano nel nulla, compare una bambina, loro le vanno incontro, questa manco li considera, sta lì a fissare il buio, che paura dovrebbe farmi?
Ma soprattutto, Peli mi ha fatto molto molto arrabbiare per una cosa.
La totale, assoluta, mancanza di chiarezza. Ho sempre detto che meno mostri meglio è, a livello di tensione, e lo confermo. Ma io devo essere messa nella posizione di comprendere quello che sta succedendo. Queste persone che ci sono lì, cosa sono? Ok, poi lo si capisce, perché non è che siamo scemi totali, NOI. Però se solo una persona guarda il film in modo un po' distratto, superficiale, non è messa nella posizione di sapere chi sono quelli. Fantasmi? Zombie? Mutanti? CHI SIETE?

Ultima cosa, la nota positiva. C'è una ricostruzione incredibile della cittadina. Il film è stato girato in Serbia e Ungheria, perchè per ovvi motivi di radiazioni non potevano tenere gli attori troppo esposti alle radiazioni. Non sia mai che si bruci il cervello di Jesse McCartney.
Ah, sì, non ve l'ho detto? Questo è un film horror con Jesse McCartney.
Le conclusioni tiratele da soli.

PS. Jesse mi ricorda incredibilmente la mia compagna di banco storica delle superiori, la Gi. Quindi, con un ricordo affettuosissimo, le DEVO dedicare questa canzone che ci ha tanto accompagnato durante gli intervalli.<3




mercoledì 2 ottobre 2013

The Apparition

16:02
(2012, Todd Lincoln)



Un solo motivo mi ha spinto alla visione di The Apparition.
Draco Malfoy.
Chi ha detto Tom Felton? Tom Felton è un'allucinazione collettiva, esiste solo Draco. Il quale chiaramente ha subito un forte trauma in seguito all'apparente risurrezione di Harry e alla conseguente sconfitta del Signore Oscuro, perchè non saprei come spiegarmi altrimenti la sua partecipazione a questa robaccia.

Kelly e Ben sono la classica lovely couple. Vanno a convivere, ma lei non sa che il suo boy anni prima aveva giocato a fare il ghostbuster con i suoi friends, e si sa che queste cose non hanno mai un happy ending. Ma ora Ben sta scappando dai fantasmi del suo passato (ah ah, i fantasmi, son proprio una cabarettista!) e quando il suo amico Patrick lo chiama per metterlo in guardia sul pericolo che sta correndo, lui lo ignora.
Poi dici che uno non se le cerca.



Partiamo subito da Ben, dato che l'unica cosa da dire è che oltre a interpretare un personaggio idiota lo interpreta pure da cani. Gli si legge proprio la paura scritta negli occhi, sì. La paura che qualcun altro lo assuma dopo questo film.
Continuando seguendo il fil rouge dell'idiozia, il secondo posto spetta all'ectoplasma. Con tutto quello che avrebbe potuto fare grazie alla sua condizione di invisibile e incosistente, decide che la cosa più terrificante da fare sia aprire la porta del garage. AH.

Poi vi chiedete perchè sono cinica, ma me le tirano proprio fuori.

Appurato che il fantasma, in quanto nullafacente, non può fare paura, cosa ci riserverà il regista?
Atmosfera? No.
Inquadrature suggestive? Mmmh, nemmeno.
Dialoghi interessanti e perspicaci? Gnan a mòrer, si dice dalle mie parti.
Un escamotage talmente fuori di testa da rendere la baracca interessante? NO.


 E a proprosito di inquadrature, volevo spiegare a Todd Lincoln che se mi tieni la camera per 5/6 secondi a inquadrare la serratura, io LO SO GIà che accadrà qualcosa alla porta, quindi non può spaventarmi. Tutto chiaro?
 Ma soprattutto, Todd, la suspance. NCS, non ci siamo.
Questa ve la devo raccontare. Crescendo musicale, movimenti lenti, qualcosa sta per succedere. La protagonista si blocca, fissando qualcosa di terribilmente spaventoso che è avvenuto nel suo armadio. NOOOOOOO! Tutti i vestiti stropicciati!! Cattivo, fantasma, cattivo!
(E comunque non basta fare una scena nella doccia per omaggiare Hitchcock, dato che certe inquadrature sembravano omaggiare Oren Peli per citare un altro grande dell'horror.)



Certo, poi ci sono scene memorabili, come la fuoriuscita dell'entità dalla lavatrice, immagine che dà un significato tutto nuovo al concetto di Desperate Housewives.

Complessivamente quindi abbiamo: attori scadenti che interpretano personaggi scadenti che dicono battute scadenti su un fantasma scadente, il tutto per condurre a un finale che spiega perfettamente il termine 'scadente'. Bah, è solo un FDC.

E con questo apriamo la rubrica 'La posta del cuore'. Ma voi ragazze, lo mandereste a dormire sul divano il vostro moroso/convivente/marito/animale da compagnia quando c'è uno spirito in camera? Parliamone insieme.




giovedì 4 luglio 2013

Darkness, Jaume Balaguerò

12:17

Titolo originale: Darkness
Anno: 2002
Durata: 1998
Trailer:



Quanto. Ci. Godo.
Quanto.
Le sentite le mie risate diffondersi nell'atmosfera?
E sapete perchè?

Perchè questo film fa schifo.

La guerra è riaperta Jaume, vecchio mio.
Lo so che tu speravi di esserne uscito vincitore, ma Darkness rimescola le carte in tavola.

Trattasi niente più niente meno della solita vicenda di una famiglia che si trasferisce in una casa nuova dove c'è qualcosa di strano. Olè.



In questo caso la famiglia è composta da mamma Lena Olin, conosciuta da queste parti come la Kirsten Stewart iberica, papà malato di Corea di Huntington, figlia Regina che già dal nome ricorda la carta igienica e non penso sia una scelta casuale, figlio Paul che poveretto è lui quello in pericolo e nonno Giancarlo Giannini.
Qui c'è già un problema non indifferente. Ma che accozzaglia strana siete? Ma cosa mi significate?

So che siete persone intelligenti e che se anche la trama vi risulterà assolutamente innovativa avrete sicuramente compreso che si tratta di una storia di fantasmi. E quello che più mi fa innervosire è che le storie di fantasmi possono fare MOLTA paura. Quante volte te l'ho detto, JB? Ma tu niente, perseveri. Perseveri nel voler mettere il nulla in ciò che fai. Come era successo con Fragile, non ho provato niente. Nemmeno noia, se vogliamo essere sinceri. Non ero coinvolta, non avevo paura, non ero curiosa, non ero tesa, non ho nemmeno fatto un quarto di sobbalzo. Zero. Tra l'altro avrei potuto immedesimarmi un po' con Regina così preoccupata per il fratellino, dal momento che il fratellino ce l'ho pur'io, invece manco quello.



Anzi no, una cosa l'ho provata: un po' di stupore per la strana concezione che hai delle relazioni umane. Ma tu ce li hai degli amici, Jaume?
Vi spiego il perchè del mio titubare: come vi ho detto, Regina e la sua famiglia si sono trasferiti in una nuova casa, quindi nuovi vicini, nuovi amici, nuove conoscenze. Sono qui da pochissimo, e la nostra adolescente ribelle dallo sguardo languido (Dio, quanto è ironico questo!) conosce Carlos. Si conoscono da un paio di settimane, grossomodo, lei lo mette al corrente della strana situazione della casa e lui la aiuta nell'indagine, mettendo anche a repentaglio la sua incolumità. Per carità, gentile. Ma che sia credibile manco per errore.

E anche un po' di rabbia per Lena Olin, che ha avuto per le mani l'unico personaggio interessante della vicenda e lo ha reso come una statua del Madame Tussaud's.
Ok, va bene, ho provato anche rabbia per il finale che vorrebbe essere pieno di tensione invece è solo pieno di caos e anche per l'inserimento di un personaggio assolutamente inutile, inserito nella vicenda alla vat'a'ciava (trad. dal cremonese: alla cavolo di cane) e realizzato come una triste caricatura di se stesso.


Un FDC fatto e finito.


sabato 23 marzo 2013

S. Darko, Chris Fisher

15:56

Titolo originale: S. Darko

Anno: 2009

Durata: 103 minuti.

Trailer:
 
 
Oggi, solo per voi, un FDC. (Film Di Cacca, per chi non lo ricordasse)

Nel 1988 Donnie Darko muore in circostanze misteriose.

Nel 1995 sua sorella Samantha parte per un viaggio con la sua migliore amica Corey, in fuga da un passato che le fa ancora male.

 
Non so come scriverlo, questo post.

Prendi un film, ma non un un film a caso. Un film che ha avuto un successo tale che sembra che la parola cult sia nata per definire proprio lui. Uno dei pochi film che hanno una conclusione. E decidi che farne un seguito sia una buona idea.

Ma cosa ti dice il cervello?

Facciamo un respiro, e cerchiamo di comportarci bene. Io sono la scema che si è scelta di vedere il film e ora tocca a me parlarne.

Già il titolo, però, doveva farmi notare quanto questa pellicola avesse il solo intento di guadagnare speculando sul successo altrui. S. Darko. Non Samantha, no. Proprio bisogna sottolineare il Darko. Non pago di ciò, decidi anche che per fare una cosa fatta bene la cosa migliore fosse seguire a grandi linee (e male) le impronte del film precedente. Ma quando di solito si fanno queste cose gli si dà il nome di remake.

Io me la prendo sul personale, oh, che ci posso fare.

Poi, per fare questo capolavoro scegli di usare la stessa attrice che faceva la sorellina nel primo film (e questo va bene) e altri attori che pare di essere alla fiera dell'Est. Per carità, Ed Westwick è anche gnocco, non ci lamentiamo. Ma che sia un bravo attore è tutto da stabilire. E per me è no. Idem con patate Nathan Scott, eh. Che se una come me si è sorbita tutte le nove stagioni di One Tree Hill, vederlo che si caccia in testa la maschera da coniglio è una cosa che fa male allo spirito.

Lo volete un esempio di dialogo? Così perchè la cattiva non la voglio fare da sola?

 
Corey: 'Farei qualunque cosa per tornare indietro, per ricominciare.'
Randy (Westwick): 'é reale quanto può esserlo'.

Io GIURO che ha detto così. Adesso se qualcuno più intelligente di me (e c'è pieno il mondo) vede della logica in tutto ciò, vi prego, informatemi. Aiutatemi a capire cosa cavolo vuol dire.
 
 

E già che ci siamo, spiegatemi anche perchè prendere un personaggio FIGO come Frank e trasformarlo in. . in . .una cagata.

E le inquadrature iniziali? Se non ho dormito (ed è facilissimo far dormire me) è perchè la mia sedia da pc è volutamente scomoda. L'avessi visto al cinema, ciao Mari e sogni d'oro. Perchè questo è uscito al cinema eh, in Italia. Nemmeno gli Stati Uniti l'han voluto nelle sale, ma noi sì. Noi, che gli unici film interessanti che escono si possono solo scaricare. Oh, chiedo scusa.
 
 

Inquadrature iniziali peraltro farcite da un sottofondo musicale che te lo raccomando. Io di musica non me ne intendo e ascolto pochi selezionati gruppi, ma questa fa pietà.

Tutto ciò che in Donnie Darko dava valore al film, lo rendeva così innovativo, e interessante, e complesso, qui rende il film banale, mal fatto e noioso.

Mi sono presa bene solo quando han cominciato a partire le testate, speravo in un finale a sorpresa con mega rissa a cavallo dei salti nel tempo, e invece niente.




martedì 8 gennaio 2013

Legion, Scott Steward

12:40

Titolo originale: Legion

Anno: 2010

Durata: 100 min

Trailer:
 
 

Ohhhh, finalmente. Ero stanca di tutte queste recensioni positive che stavo postando ultimamente. Qualche giorno fa ho visto che avrebbero trasmesso questo film su Cielo, e non potevo farmi scappare l'occasione di dire che, dopo molto tempo, questa è la recensione di un FDC, un Film Di Cacca.

In 'Legion' si parla di un Dio molto, molto deluso da quella umanità che lui stesso aveva creato e già in passato perdonato. E come biasimarlo, in effetti. Ma, se un tempo ci punì con un diluvio universale, oggi la sua punizione sarà peggiore. Eserciti di angeli sono mandati sulla Terra a prendere possesso dei corpi degli umani e trasformarli in specie di mostri cannibali. L'unico a riporre ancora la sua fiducia negli uomini sembra essere l'Arcangelo Michele, che scenderà sulla Terra per difendere dall'attacco degli angeli la ragazza che in questo momento sta portando in grembo il nuovo Messia.

Leggendo una trama così, e dando una sbirciata al trailer, ci si aspettano due tipi di film: o un filmone epicone, o una tamarrata. Appartengono alla categoria 'FilmoniEpiconi' quei film pieni di superpotenza, che quando li finisci ti senti in grado di spaccare il mondo anche tu. Le tamarrate sono gli Expendables, per dire. Quelle americanate talmente autoironiche e metacinematografiche che gli perdoni tutto.

Ecco, Legion non è nessuno dei due. Parte con l'intenzione di essere un FE, ma non ce la fa proprio. Apprezziamo anche il tentativo, ma il risultato è il trash su pellicola.

Prima di demolire completamente il film, però, diciamo le cose positive, addolciamo la pillola.

Il tutto è ambientato in quelle specie di autogrill malfamati e malconci americani (qualcuno mi aiuti col nome, non trovo la parola esatta). Quei posti dove si fa benzina, e il telefono non funziona mai. Insomma, il clichè del benzinaio strano, ormai mio caro amico.

Ecco, il suddetto posticino si chiama Paradise Falls. Con questa ti sei guadagnato mille stelline, Scotty. Chapeau agli anglosassoni che si possono permettere giochi di parole che noi ce li sogniamo.

La questione 'posseduti sì, ma dagli angeli', da queste parti è stata molto apprezzata. È una scelta intelligente: usciamo dal solito diavoletto che possiede le ragazzine, facciamo fare i cattivi ai buoni. Finalmente. O meglio: uomini, avete fatto talmente tanto schifo che anche l'essere buono e misericordioso per eccellenza diventa un mostro. Peggio ancora: non diventa un mostro Lui, fa diventare mostri gli altri. Lui non si sporca le mani. Tu hai fatto secoli a essere una creatura orrenda, essere umano, e per punirti non divento orrendo io, ma faccio diventare te ancora peggio di quello che sei. Prendo la tua crudeltà e la elevo al cubo. Ti mostro quello che potresti diventare se io non intervenissi, e poi vi faccio morire tutti per vostra stessa mano per evitare che questa previsione si avveri.

Ma è proprio qui che le stesse positività del film gli si ritorcono contro. Le premesse ci sono, poteva essere un gran bel lavoro. Soprattutto perchè c'è una bella bella fotografia, un paio di scene sono quasi poetiche.

Intanto, chi l'ha selezionato il cast? Perchè vorrei dirgli che mettere Allison Montgomery in un film horror è un orrore. E le mettete un neonato in braccio? E non le cambiate doppiatrice? Ma che problemi avete? In secondo luogo, i baldi giovani. Mi prendete un Lucas Black e a fine film lo fate anche correre in macchina? La ginecologa col neonato, il Fast and Furious con la macchina, dovete volervi male. E un Kevin Durand che proprio non ce la fa, non c'è verso. Epico come un Calippo sciolto. Cavolo sei l'ARCANGELO GABRIELE.

Quindi, riassumendo, attori proprio no. Se poi quello che gli fai dire è peggio ancora, non risollevi la situazione. Sembrava di leggere i fotoromanzi di Grand Hotel.

Ma passiamo alle scene che dovrebbero essere horror. Devo spoilerare figlioli, mi dispiace.

Bene, la nonna. La spidergranny. Con il suo arrivo in pratica inizia l'Apocalisse, dovrebbe essere un momento pieno di tensione. Ma manca di tutto, l'effetto sorpresa è annullato dalla voce spropositatamente tenera della donna (Colpa del doppiaggio? Può essere, ma l'effetto è comunque orribile), che ti fa immaginare da subito che lei non sia quello che sembra. E già il trailer aveva detto troppo. Quando poi la nonna si trasforma nell'essere mostruoso, l'unica reazione possibile è una sana risata. La stessa sana risata che ti esce quando il gelataio si allunga tutto come Mr Fantastic e quando il bambino si taglia i pollici. Si ride troppo, e questo cancella del tutto ogni minimo sentore di atmosfera.

Dopo scene survival che a me hanno ricordato la prima stagione di The Walking Dead (se ci sono fan mi dispiace, ragazzi, se il paragone vi offende), in un modo o in un altro si arriva ad una conclusione. Scontro tra i due arcangeli. Dovrebbe essere il Momento Topico. Invece uno è vestito da Valerio Massimo Merillio, l'altro tatuato come Leonard Shelby. E poi si sparano. Ma siete arcangeli, a cosa vi serve il mitra? Uno dei due si mette a roteare su se stesso come Carolina Kostner, giuro. E quando si uccidono l'uno con l'altro fanno le faccette D'Ursiane. Imperdonabile.

Passiamo alla nuova Madonna? No, perchè la madre del nuovo Messia fuma in gravidanza. Ragazza, mi fai nascere Jesus Christ con un tumore ai polmoni, come la salviamo l'umanità così? E il corrispondente del povero San Giuseppe si chiama Jeep, sì, come la macchina. Nemmeno per questo ci può essere una giustificazione plausibile. Sempre per il fatto che lui è il tizio di Fast and Furious: Tokyo Drift.

Ultima nota: dopo questo film, Steward ha girato un film che si chiama Priest. Questo mi rifiuto di commentarlo.

 
 
(mi scuso per l'assenza di foto, la mia connessione è in sciopero. rimedierò il prima possibile)

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