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martedì 19 luglio 2022

Notte Horror 2022: Nightmare - Nuovo Incubo

23:00

 In un periodo in cui ho messo tutte le attività del blog in ferie forzate, da una cosa non potevo stare alla larga: la Notte Horror, evento storico della blogosfera, che resiste all'infelice sfida del tempo e ogni estate raccoglie i cineblogger per parlare della cosa più bella del mondo: il cinema dell'orrore.


Quest'anno, per pura e semplice egomania, ho deciso di prendermi Nuovo Incubo, settimo capitolo della saga che gli dà il titolo e vera eredità del suo creatore, Wes Craven.
In più, ispiratore del titolo di un certo qual podcast che sarebbe molto carino ascoltaste perché con questa stagione sta diventando una piattaforma che unisce per tutte le donne che sul web parlano di cinema dell'orrore, e farne parte è per me una gioia costante. Tutto, insomma, nasce da Craven, e tutto nasce nel 1994, quando arriva New Nightmare.




Heather Langenkamp, storica interprete della Nancy della saga cinematografica in questione, è ormai un'attrice part time, che si dedica alla televisione per potersi godere di più la vita familiare, con il marito e il figlio Dylan. La sua vita, però, non si è ancora distaccata completamente dalla saga, perché qualche ammiratore fanatico la tempesta di telefonate moleste, le sue notti sono vessate da incubi costanti e in più persino suo figlio mostra per la faccenda un interesse anomalo. Come se non bastasse, la città di Los Angeles è colpita da una serie anomala di terremoti.
In questo panorama sconsolante, New Line Cinema contatta Heather: il pubblico non è ancora sazio di Freddy. Le propone un altro film, l'ultimo, e per Heather e la sua famiglia potrebbe essere il solo modo di tornare a vivere una vita serena.

Nuovo Incubo arriva dopo un capitolo il cui sottotitolo era La fine. Freddy morto, i personaggi liberi, e ci si poteva salutare così, e sarebbe stato un salutarsi con dignità. Però nei 7 anni precedenti (il primo capitolo è dell'84) era successa una cosa che nessun'altra saga ha saputo eguagliare, forse neppure Scream: Freddy è diventato icona, ma in un modo ben diverso rispetto agli altri suoi colleghi. Se i mitologici assassini degli slasher di questa felice ondata sono sì famosi e riconoscibili, la portata della fama di Freddy Krueger è ancora insuperata. Ha travalicato i confini di genere, e il film questo lo sa bene, e ci basa tutto il suo lavoro, facendolo dire alla stessa Heather. Freddy è come Babbo Natale, ha una potenza che non si è ancora spenta. E quindi Craven, uomo di rara intelligenza e profondo conoscitore dello strumento cinema, ha deciso di parlarcene, con un film che forse, oggi, è considerabile il suo vero testamento. 
Si apre con una scena sul set, minacciosa, caotica e, ovviamente, piena di sangue, ma è solo un incubo. Heather si sveglia trafelata, perché in questo caso sembra avere un privilegio rispetto alla sua Nancy: dai sogni, lei, può andarsene. Quello che non può lasciarsi alle spalle è il suo passato, che la insegue nonostante abbia cercato di voltare pagina. Questo è particolarmente chiaro nella infelice scena dell'intervista, in cui viene sommersa di domande che le vengono sparate addosso senza che le venga dato il tempo di dare una risposta solo per condurre al vero evento della trasmissione televisiva, ovvero l'ennesima comparsa di Freddy, la sola cosa di cui il pubblico è affamato. Tutto, nella sua vita, è ancora ancorato al suo lavoro passato. È sposata con un tecnico degli effetti speciali, le persone che fanno parte della sua vita arrivano da quel momento, le telefonate non le danno tregua, le arriva la proposta di tornare sul set per un'altra volta...le viene concesso di essere solo Nancy, e mai Heather. Quello che vuole questa creatura è l'innocenza, e per liberarsene serve che lei vi rinunci, tornando ad interpretare, fingendo: l'opposto dell'innocenza.

Il problema è che la circostanza più grande in cui le era stato permesso di essere solo se stessa è con la maternità. Dylan, interpretato da un Miko Hughes che da bambino proprio voleva farci esplodere l'orologio biologico, è un bambino che ci viene presentato da subito come problematico, ma la sua situazione non fa che peggiorare e la madre, di conseguenza, viene messa in discussione. Il solo modo per Heather di salvarsi, insomma, è smettere di essere se stessa, e tornare Nancy. Solo accettandolo per un po' può salvare il bambino, frutto di un brutale interesse da parte di Freddy - o di chi per esso.

Nuovo Incubo, rimettendo in discussione tutto quello che è avvenuto prima, rimette in discussione il cinema dell'orrore tutto, persino e principalmente quello del suo regista. Fa un lavoro metacinematografico forse meno accessibile di quello di Scream, che è brillante ovviamente ma più popolare. Qua ci mette tutto quello che può, buttandoci New Line, i suoi interpreti, e persino se stesso, per discutere del ruolo del cinema dell'orrore non solo tra chi lo realizza, ma soprattutto nelle vite di chi ne fruisce. 

Dopo aver assistito all'effetto che solo due anni dopo Scream ha avuto sulla cultura popolare e ovviamente sul cinema dell'orrore, è un peccato che un film come questo, ancora più preciso e approfondito nel suo lavoro meta, sia quasi finito nel dimenticatoio, soprattutto a confronto con la portata rivoluzionaria di Ghostface. 
Ce lo coccoliamo tra di noi, come il prezioso gioiello che è, l'impagabile eredità di chi ci ha tirati tutti adulti con la paura. 

giovedì 22 gennaio 2015

Nightmare: Dal profondo della notte

17:24
(1984, Wes Craven)

Prestate attenzione al dialogo che segue:

'Ah, quindi sei appassionata di cinema, eh? E quali generi ti piacciono?'
'Gli horror'
'Eh??'
'HORROR, mi piacciono gli horror.'

A questa mia affermazione le reazioni sono le più diverse e spassose, ma ne riparleremo.
Oggi vi racconto di quando dico che mi piacciono gli horror e la gente risponde pressapoco così:
'Noooooo, grandissima, anche a me! Fia li ho visti tutti oh, Halloween, Non aprite quella porta, Venerdì 13, Nightmare, UN CASINO!'

L'avete notato per forza anche voi.
Gli slasher vanno via come il pane.
Amati da tutti, visti da tutti.
Se poi considerate il boom di remake degli anni 2000, la slashermania è ritornata alla grandissima. Anche quelle persone che ad un certo genere si avvicinano solo superficialmente, state certi che almeno un Nightmare l'hanno visto.
Ho visto un pupazzetto di Freddy Kruger persino vicino al pc del figlio di Selvaggia Lucarelli, per dire.


Ma cos'ha sto Freddy più degli altri?
Partendo dal presupposto che i miei incubi sono abitati solo ed esclusivamente da Michael Myers e nessuno l'ha ancora schiodato dal suo trono malefico da cui controlla subdolamente il mio sonno, Freddy Krueger è praticamente perfetto.
Costruito perfettamente per funzionare.
E' brutto, sembra umano ma non lo è (il solo fatto di comparire solo nei sogni lo smaterializza del tutto, eppure...), fa un uso strepitoso di humor nerissimo, ti colpisce lì dove pensi di essere impenetrabile, nel sonno.
Ma un burattino per quanto possa essere ben fatto, ha bisogno di un bravo burattinaio.
Ed ecco che il ruolo finisce in mano a Robert Englund, che più che interpretare Freddy Krueger E' Freddy Krueger. Che è naturalmente dotato di un fascino irresistibile che rende il suo personaggio il più carismatico e affascinante di tutti quei villain che tanto conosciamo e tanto amiamo.


In Dal profondo della notte, tanto per raccontare grossomodo cosa succede a quelle due anime che non l'hanno visto, Freddy visita le notti di un gruppo di quattro giovani amici, che finiscono per morire uno dopo l'altro. Nancy è l'unica in grado di affrontarlo.


Ecco, Nancy. Altro bel tipino. Impaurita sì, perchè non è mica scema, ma determinata. Avrà tempo dopo di piangere i suoi morti, adesso deve salvarsi la pelle, e riuscirci con un uomo che ti ammazza in sogno non è così scontato. Senza contare su nessuno, nemmeno rivelando i suoi piani al suo ragazzo.
Soprattutto se oltre a lui devi affrontare i tuoi genitori, che ti nascondono più di quanto tu creda.

E anche Craven ci nasconde qualcosa.
Ci fa credere di andare a vedere un semplice film in cui qualcuno ammazza un po' di gente e invece troviamo sì adolescenti in fuga dalla morte, ma anche adulti complessi, assenti (vedi la mamma di Tina), incapaci di gestire vecchie ferite (o vecchie colpe?) e soprattutto che considerano i figli ancora troppo piccoli per parlarne con loro.

Rivisto oggi porta ancora splendidamente la sua età non più freschissima di scuola materna, tanto da farmi pensare (ancora più del solito) a quanto inutile sia stato il remake del 2010 dato che ad effetti speciali da queste parti stiamo ancora abbastanza bene, grazie.

Nightmare, semplicemente.
Un incubo.
Un riuscitissimo incubo.
 

mercoledì 15 maggio 2013

Masters of Horror: La casa delle streghe

15:39
(Prima stagione, secondo episodio)
Titolo originale: Dreams in the witch house
Regia: Stuart Gordon
Trailer:



Prima di tutto, un'ammissione di colpa: non ho mai visto niente di Gordon. Vi dirò di più, ho dovuto Wikipediarlo. Ho chiaramente delle lacune da colmare.
Detto ciò, torniamo ai nostri MOH, con questo secondo episodio, dove incontriamo uno studente, Gilman, che prende in affitto una camera in una pensione. Ora, io capisco che gli studenti siano notoriamente poco abbienti, ma per beccare una camera così devi essere proprio povero in canna.
Ma tant'è, lui se la piglia, sprezzante del pericolo.
Il vicino di casa lo avverte della presenza di una strega, ma nel 2005 davvero c'è qualcuno che crede ancora alle streghe?
E invece. . .



E invece MEH.
Parto subito col dire che l'ho visto in italiano e vi presento amici cari il doppiaggio più comico che io abbia mai sentito. Per chi l'ha visto: al 'Fiiiiiiiirmaaaaaaaaaaa' della strega avete messo in pausa per ridere vero? E la voce del topo?
Ora, scherziamoci pure su, ma il doppiaggio ha un ruolo fondamentale, rischi di mandarmi a verze tutta la tensione che posso aver accumulato.
E rimanendo sulla tensione, qui proprio non ci siamo. Rimandato a settembre.
La questione è questa: se hai solo un'oretta scarsa da far fruttare, non è che puoi permetterti molto.
O mi dai molto sangue, o mi dai molta tensione. Non ti chiedo di analizzarmi la rava e la fava dei personaggi, ma insomma, una motivazione per non spegnere me la dovrai pur dare.
E gli attori? Il protagonista è Ezra Godden (volevo Wikipediare pure lui, ma pagina inesistente), che per tutto il tempo ha tenuto un'espressione sgrunt troppo divertente, accompagnata da un semicostante 'Oh mio Dio', altrettanto divertente.
Così come di molto divertente c'è il topo!
(La parola di oggi è DIVERTENTE, il 15 maggio si celebra la giornata dedicata ai sinonimi e ai contrari.)
Senza spoilerare nulla, vi rivelo che uno dei personaggi principali della vicenda è un topo con la faccia umana. E tutti giù a pensare a Peter Minus.
E non è finita con Harry Potter, perchè quando finalmente lo studente si trova a leggere il Necronomicon noi spettatori ci troveremo di fronte il Libro Mostro dei Mostri.
Quello che gli aveva fatto comprare Hagrid, per intenderci.

Passiamo poi al make up. Come ve la immaginate una strega?
Io la immagino molto brutta, MOLTO brutta, molto molto rugosa, con i denti malmessi e un enorme neo peloso.
Questa strega, perchè sì, ce la fanno vedere molto bene per tutto il tempo, è una vecchina con un po' di rughe e le occhiaie. Cioè una nonnina normale.
Vorresti dire che le nonnine sono streghe?
DISCRIMINATORE.



Sempre restando sulla strega, vi posso raccontare che la suddetta appariva solo nel momento in cui Gilman si addormentava e, pensate un po', l'ha graffiato. Nel sequel la faremo anche vestire con una maglia a righe e cantare '1, 2, 3, Freddy vien da te'?
Ok, ok, forse parlo così perchè il testo di Lovecraft (da cui tutto l'ambaradan è tratto) non l'ho letto, ma insomma, i collegamenti mentali partono da soli.
Ah, e compariva preceduta da una luce viola. Dico davvero.

Non si racconta abbastanza la vicenda della strega, lui sembra essere giunto alla conclusione per ispirazione divina, visto che il Necronomicon l'avrà sfogliato due minuti, e la spiegazione che ci è data è fuori di testa.
Poi ti chiedi perchè sia finita così, eh cara il mio ragazzo. . .

Ho letto alcune recensioni che lodavano proprio il finale, ma mi dispiace riconoscere che per me anche quello si è mantenuto sul livello medio-basso del resto del film.

Parliamo anche del fatto che Gilman si è trovato di fronte quella che credeva essere la sua vicina di camera nuda e non si è fatto scappare l'occasione. Io capisco che sei cciòvane e carpe diem, ma insomma, proprio così tranquillamente te la porti a letto che è la seconda volta che la vedi?

Tutti uguali voi uomini, tutti uguali.

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