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lunedì 3 dicembre 2012

Lovely Molly, Eduardo Sanchez

11:57

Titolo originale: Lovely Molly

Anno: 2011

Durata: 100 min.

Trailer:

 
 

Trama: Molly e Tim sono neosposi. Dopo il matrimonio decidono di tornare a vivere nella casa in cui Molly e sua sorella Hanna vivevano da piccole, con i genitori. Dopo il trasferimento, però, strani avvenimenti colpiscono la coppia, e tutto sembra legato alla scomparsa del padre di Molly, la quale, già indebolita da un passato turbolento, comincia a mostrare i primi segni di squilibrio.

Di primo impatto questo film ha due cose davvero belle: titolo e locandina.


 
Cerco informazioni in giro e leggo che c'è di mezzo il buon vecchio Satana. Ouch, io ho seri problemi con i film che lo riguardano, come ho detto qui. Però di solito un bel poster basta ad attirarmi verso il film, quindi mi sono detta che a 22 anni è ora di superare le proprie paure.

Quindi ci ho provato, ed ecco cosa ne penso di 'Lovely Molly'.

Inizia nel pieno dell'azione: Molly parla davanti ad una telecamera e ha l'intento di suicidarsi, ma si ferma sostenendo che un tale 'Lui' glielo avrebbe impedito. Apprezzatissimo come inizio, non mi piacciono le cose troppo prolisse. Naturalmente, per spiegare come si è arrivati a questo punto serve un salto temporale all'indietro, e ci ritroviamo al filmino delle nozze, al trasferimento nella casa di famiglia e gradualmente ai primi avvenimenti strani. (Quando c'è di mezzo il diavolo è tutto un tremore. Che Satana abbia il Parkinson?) La situazione si evolve in un graduale declino psicologico di Molly, che si vede coinvolta in situazioni che uno non augurerebbe nemmeno all'odioso inquilino del piano di sopra che ti fa gocciolare i vestiti sul balcone.

Il tutto girato con un mix tra regia di ordinaria amministrazione e video registrati dalla stessa Molly. E qui, piccola parentesi. Io i mockumetary li adoro. Anche se ultimamente ce ne sono tonnellate e sembra siano il nuovo escamotage per guadagnare di più, il mo amore è più forte. All'inizio del film però pensavo che non fosse necessario, che la trama non lo richiedesse. Per fortuna poi l'uso della telecamera viene giustificato. Ma comunque se ne poteva fare a meno. Avevi già dato la tua dose con The Blair Witch Project, Ed, era sufficiente. Chiusa parentesi.


 

Ci sono diverse cose molto belle nel film: prima di tutto Molly è interpretata da una bravissima Gretchen Lodge, che non conoscevo ma che ho apprezzato particolarmente. Tanto quanto ho apprezzato le ambientazioni, tutte belle cupe e scure, in netto contrasto con gli ambienti 'degli altri', quindi il luogo di lavoro, la casa della sorella..era come se anche con le luci si volesse comunicare l'oscurità che aleggiava nella casa dei genitori di Molly, e con una come me queste cose funzionano. I miei complimenti al signor direttore della fotografia.

La tensione c'era, spesso bella intensa, ma c'è anche da dire che quando ho guardato questo film ero tesa come un filo su cui si stendono le lenzuola, sempre per restare in tema panni stesi. La paura di avere paura mi ha fatto cogliere molta più tensione di quella che magari in realtà si percepisce se non si è la Mari. Per inciso, a me la voce (del papà? Di Satana?) che chiama Molly durante il film ha fatto paura.

Ad avermi inquietato poi, è la tristezza. Non so come questo sia possibile, ma è la prima volta che vedo una tristezza inquietante. I neosposi non sono i soliti adolescenti bellocci e dalle belle vite. Sono un camionista e un'addetta alle pulizie, persone normali, con normali problemi economici, l'assicurazione sanitaria che manca, Tim sempre assente ma che trova il tempo per farsi la vicina (ops, questo era un mezzo spoiler), la sorella non molto solida ma sempre più di Molly. .

Persone normali.

(Oddio, diciamo che Tim è normale e Molly lo era solo a inizio film.)

Normali, ma tristi. Hanno un rapporto inconcludente, il marito è stato costruito come l'uomo meno utile che si sia mai visto. Capisco che una moglie così non è che aiuti, ma fai del tuo meglio perdio. Fai qualcosa. Niente, lui assiste e non fa nulla. Urla un pochino. Ma vai a verze, eri più interessante quando eri in viaggio.


 

È interessante questo film, non mi viene termine migliore. Interessante perchè offre mille spunti di riflessione, mille domande, poche risposte e molto buio. Sembra quasi delicato, a tratti. O almeno, è delicato il modo in cui sono trattati i tanti (troppi?) grandi temi che vi troviamo. Partiamo dal lutto, poi troviamo il declino psicologico, la tossicodipendenza, la possessione demoniaca, la violenza domestica. Detto così sembra un gran minestrone, ma in realtà è tutto trattato con i guanti, tutto perfettamente legato e coeso, e il risultato è che 'Lovely Molly' non è diventato un polpettone. Il lato leggermente negativo è che tutto ciò porta un po' di lentezza, ma niente di insopportabile.

La questione 'possessione' non è sguaiata (e di questo io sono molto contenta). È accennata, percepibile, ma non esagerata. Quindi, sangue ce n'è, ma non a secchiate. Ma soprattutto, non c'è la paura facile. Quella da salti sulla sedia, per intenderci. Ci sono la tensione, la suspance, la sensazione che succederà qualcosa. E tutto ciò ti tiene chiaramente attaccato alla visione, più di quanto non facciano i salti sulla sedia di cui sopra.

Oddio come mi sto dilungando.

Sintesi: che film quasi sempre figo.

Sono quasi certa che in Italia non sia uscito.

E visto quello a cui siamo abituati ultimamente, la cosa non mi sorprende affatto.









 

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