Il quarto tipo, Olatunde Osunsanmi
Mari.
10:32
Titolo originale: The fourth kind
Anno:2009
Durata: 98 min.
Cos'è il quarto tipo? Nella
classificazione ufficiale stilata dal dottor Josef Allen Hynek nel
1972, il quarto tipo corrisponde al rapimento di esseri umani da
parte di creature aliene. (Per dovere di cronaca, il primo tipo sono
gli avvistamenti, il secondo gli avvistamenti supportati da prove e
il terzo è il contatto.) Quindi, è intorno a questo tema che ruota
il film, girato con una delle mie tecniche preferite in assoluto: è
un mockumentary. I mockumentary sono i falsi documentari,
ovvero quei film realizzati come se fossero riprese amatoriali fatte
dai personaggi. In questo caso, è un falso documentario un po'
particolare. Questa particolarità consiste nel fatto che il film è
diviso in due 'sezioni'. In pratica, vediamo alternati dei video che
si presentano come reali, ovvero come i veri filmati delle sedute di
psicoterapia, ad altri che sono delle ricostruzioni. Sembra molto più
complesso di come è realmente!
Ad inizio film vediamo il regista,
Olatunde Osunsanmi, che intervista la 'vera' dottoressa Abigail
Tyler, per farsi raccontare la sua vicenda per poi poterne trarre un
film. Ad interpretarla nella ricostruzione degli eventi sarà Milla
Jovovich. La vicenda è questa: il marito della dottoressa Tyler è
da poco defunto, e lei ritiene si sia trattato di un omicidio. Per
ricostruire cosa sia avvenuto quella notte si sottopone a delle
sedute di regressione ipnotica. Visto il fallimento di questo
tentativo, la dottoressa decide di tornare al suo lavoro di psicologa
e sottopone allo stesso trattamento alcuni suoi pazienti che soffrono
di disturbi del sonno. Quando si accorge di numerose somiglianze tra
le testimonianze dei suoi pazienti come la presenza ricorrente di un
gufo bianco tra i loro ricordi,, Abigail decide di indagare più a
fondo, e comincia a valutare l'ipotesi che sia suo marito sia i suoi
pazienti siano vittime di un contatto con creature di origine
extraterrestre.
Questo film mi ha fatto arrabbiare, ma
tanto.
L'idea è decisamente fuori dal comune,
niente fantasmi, presenze demoniache, mostri o zombie, semplicemente
alieni. E questo è un bel punto a favore. Alieni, oltretutto, che
non si vedono mai chiaramente, quindi non si rischia di cadere nel
ridicolo con antennine verdi o orecchie a trombetta.
L'idea dell'alternare immagini reali e
ricostruzioni è altrettanto bella, e anche fatta bene. Sdoppiare lo
schermo con entrambe le immagini è interessante, mi è piaciuto
molto. E mi è piaciuta molto anche Charlotte Milchard, l'attrice che
ha interpretato la 'vera' Abigail, davvero brava, e credibilissima.
Il problema è che le cose positive
finiscono qui.
Il primo aspetto negativo è che si
inizia a parlare di rapimenti alieni dopo 42 minuti di film. 42?? Nel
frattempo mi potevo vedere due puntate di The big bang theory.
E la trama! Massignur, la trama.
Ripeto, mi piace l'idea degli alieni visti come creature spaventose
che Dio sa cosa ti fanno quando ti rapiscono. Qui però non succede
niente! Si vedono le registrazioni delle sedute di ipnosi che Abigail
tiene ai suoi pazienti, e si sentono solo delle gran urla. Non c'è
tensione, non c'è suspance, nulla. Ma dico, arriva un tizio che
viene da un altro pianeta e ti porta via in un fascio di luce e ti fa
urlare come una pazza e ti fa levitare come Reagan dell'Esorcista,
PERCHè NON HAI PAURA? Che frustrazione.
E l'uccello che si vede non è un gufo,
è un barbagianni.