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martedì 23 luglio 2013

Insidious

16:00
(2011, James Wan)



Qualche tempo fa, da queste parti si parlava anche di Insidious, con gli stessi toni discordanti che si leggono più o meno ovunque. Qualche giorno fa, poi, ho parlato di Poltergeist e si può dire che il film di Wan sia una specie di opera dedicata al lavoro di Hooper, vista l'infinita quantità di citazioni che contiene. Sembra quasi un remake, da tanto che lo cita.

Stavolta è il turno della famiglia Lambert, che dopo il trasferimento nella casa nuova è costretta a subire il grande dolore di vedere uno dei propri figli, Dalton, cadere in coma senza un apparente spiegazione medica. Come se ciò non fosse sufficiente, cominciano ad avvenire strani fenomeni nella casa, che non si placano nemmeno dopo che la famiglia trasloca nuovamente.



Andiamo subito al sodo: da che parte mi schiero?
Avevo un'opinione su Wan che lo rappresentava come mediocre, non mi aveva mai lasciato senza fiato. Fino ad ora. Credevo di avere già visto questo film, ma è chiaro che lo avevo confuso con qualcosa dal titolo simile! Ciao memoria, ciao.

Ad una visione superficiale, Insidious può apparire confuso (fantasmi? Demoni? Entrambi? Cosa piffero siete, quanti siete, cosa volete?), eccesivamente citazionista e con i titoli di testa più brutti che io abbia mai visto.
I titoli di testa continuano ad essere brutti, ma il film merita una rivalutazione. Rivalutazione data dal fatto che il sior James è bravo. Non avevo minimamente fatto caso a lui in Saw, e nemmeno in Dead Silence. Ma qui la sua presenza è sgomitante, i movimenti, le luci e l'atmosfera fanno paura.
L'ho detto, paura.
Per dirne una. La suocera racconta il suo sogno e già ti angoscia un pochino perché chissà che ansia aveva al mattino poveretta. Cambio di inquadratura e SBAM.

 



Bastardello.
Lo SAPEVO che ci sarebbe stato, ma porco cane che spavento. E questo significa che sei bravo, perché se mi anticipi così abbondantemente lo spavento e riesci a farmi sussultare comunque, sei proprio bravo. Tutto un gioco d'atmosfera, lo stesso gioco che avevi usato in DS ma con meno successo. Hai trovato la formula giusta per funzionare con me. Cosa importa poi se mammina e papino recitano come Lilli e il vagabondo.

 
La rivalutazione dovuta di cui parlo su, però, va a sbattere improvvisamente contro la storia dei viaggiatori. Io ne ho sentite tante di cagate nella mia vita, e ho sentito anche tanti escamotage cinematografici creati per raggiungere uno scopo, ma questo è il peggiore di tutti, proprio no. Mi spiace, ma no. Mi sembrava di leggere uno dei libri di Geronimo Stilton in cui si usa la macchina del tempo. Brutto.
MA ci si riprende nel finale, che sembra uno di quei finali alla Raimi dove vorresti dire solo un gran vaffa e sperare che arrivi a destinazione.


Immancabili sono i faccioni incerati che al regista piacciono tanto, e che solo lui può rendere così incredibilmente inquietanti. Altrettanto inquietanti sono quei due avanzi di idioti degli esperti di paranormale, che diosolosa se sono stupidi. Che personaggi poco utili, poco interessanti, poco divertenti. Avrebbero risparmiato dei bei soldini a tagliarli. La citazione a Poltergeist l'avremmo capita comunque.

A proposito. Com'è che negli Stati Uniti si trovano così facilmente degli appasionati di fantasmi sempre dotati di macchinari di varia natura? Hanno un'apposita sezione sulle Pagine Gialle?

giovedì 18 aprile 2013

Dead Silence, James Wan

11:44

Titolo originale: Dead Silence

Anno: 2007

Durata: 91 min.

Trailer:



James Wan è uno che si colloca nel mezzo. Non fa ottimi film, non fa schifo.
Che poi è la peggiore delle situazioni.
E anche questo Dead Silence, se ne sta lì, nel triste limbo della mediocrità.

Inizia tutto una bella sera, quando a casa di Jamie viene recapitato un pupazzo. Di quelli da ventriloquo, per intenderci. Lui esce, torna, e sua moglie è morta. Il giallo si infittisce, chi può essere stato?

Ma chi vuoi che ti creda se vai a dire in giro che un pupazzo ha ammazzato tua moglie? Se ti va bene ti mettono in manicomio, se ti va male accusano te e ti mettono in galera.

Che è quello che rischia il povero Jamie, oltre il danno la beffa. Quindi da bravo cavaliere si mette ad indagare e risale alla meravigliosa figura di Mary Shaw, proprio un bel donnino.
 
 

Quei pupazzi del piffero sono maledettamente inquietanti. Sto parlando sul serio. Ti fissano con quegli occhi sgarrati, la bocca dritta e ti fan venire i brividi.
Insomma, Wan hai vinto facile. Una stellina per te.
La seconda stellina te la do perchè il tuo film è visivamente bellissimo. I colori, gli ambienti, la fotografia. . Proprio un lavoretto fatto bene, me lo sono goduta che è un piacere.
La musica ti fa guadagnare a pieno titolo la stellina numero 3.
Con le stelline arriviamo a quota 5. La quarta te la porti a casa per aver usato una leggenda metropolitana, e a me piacciono assai. La quinta ti spetta per aver sfruttato un personaggio così interessante come la siora Mary Shaw dagli occhi pazzi che non ebbe figli ma solo pupazzi.



Il grosso problema è che queste 5 stelline sono le sole cose buone del film.

Il tutto è ben confezionato, e non nego che mi abbia anche divertito (anche se l'autocitazionismo no, dai. Con Saw hai rovinato la media degli horror contemporanei, non tirartela come se avessi girato un Capolavoro).
Ma il tutto profuma di già visto, e soprattutto si ha la triste sensazione di un contenitore vuoto. Una bella scatolina che però non contiene niente.
Quei pupazzi sono un'arma della miseria, avevi la possibilità di rovinarmi un mese di sonno.

E invece, il nulla.

Perchè sprecare un'occasione così?

Menzione speciale alla Judith Roberts (Mary Shaw) che è stata proprio bellina, a differenza di Jamie (Ryan Kwanten) che rientra perfettamente in quell'aurea di mediocrità che si respira per tutta la visione.

Rimane che io i ventriloqui non li reggo. Hai una bocca, parla con quella.




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