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martedì 10 agosto 2021

Notte Horror 2021: Re-Animator

23:00

 Passano gli anni nella blogosfera, qualcuno smette, qualcuno si prende una pausa, qualcuno passa ad altre piattaforme, qualcuno rimane. Una cosa, però, è incrollabile, una certezza granitica che ci ricorda che una sola cosa unisce e unirà per sempre gli animi dei cavalieri jedi che popolano l'internet: la Notte Horror. 

È arrivato il mio turno anche quest'anno, e come al solito in fondo al post troverete il bannerone con le altre partecipazioni. Io quest'anno mi sono buttata su Stuart Gordon, personaggio che su questo blog abbiamo sempre trattato troppo poco, ma che mi sembrava giusto omaggiare dato che lo scorso anno ci ha salutati.




Quest'anno più Lovecraftiana del solito, pare, perché la storia del film è tratta dal racconto del Nostro. Herbert West è un talentuoso studente di medicina che sta lavorando su modi per riportare in vita i defunti. Quando arriva alla Miskatonic University prende una stanza nella casa di un collega del college, Dan. Quando Dan e Megan, la sua fidanzata, scoprono di cosa si occupa Herbert, le cose non si mettono bene.


Quest'anno mi sono sottoposta a visioni (non fraintendetemi, amatissime) seriose, impegnative, piene di messaggi sociali, lente. Ormai è chiaro che quello è il cinema che preferisco. Però uno Stuart Gordon me lo meritavo. Re-Animator è un film che rientra con tutte le scarpe nel luogo comune (felicissimo) sul cinema degli anni '80. Sporco, pieno di frattaglie, scene ripugnanti, occhi spappolati, viscere mangiucchiate, morti viventi, donne nude. 


Il film si apre con un primo tentativo di Herbert di far fruttare le sue ricerche: il suo primo professore è mancato e lui può riportarlo in vita. Non funziona benissimo, per usare un eufemismo, e il nostro viene spedito nella mitologica università creata da HP. Ci mettiamo molto poco ad inquadrare che tipo sia West, splendidamente interpretato da Jeffrey Combs: una persona sicuramente brillante, ma altrettanto arrogante, così sicuro di sé da rendersi insostenibile. Ignora qualsiasi norma base di comportamento civile, si pone così al di sopra di chiunque altro da essere persino poco furbo e finisce per inimicarsi quello che sarà il suo professore. Si prende spazi nel mondo che non sono ancora suoi, impone la sua presenza anche laddove non è desiderata, si arroga il diritto di comprare le persone con il denaro per avere quello che gli serve. Di lui non sappiamo altro: non ha una vita al di fuori di quella da ricercatore, non ha amici, non ha relazioni: la sua vita è completamente spesa per il suo obiettivo. 

Tale e tanta è la sua motivazione da riuscire a coinvolgere anche Dan, il suo nuovo coinquilino. Dan, al contrario, è una persona molto equilibrata: studente brillante, con relazioni sane, una vita che vada oltre la scuola ma che ha comunque chiari i suoi obiettivi. Ed è proprio sul suo essere, in effetti, un ottimo studente che fa leva Herbert per attirare il suo interesse. Dan non è uno scienziato pazzo, ma l'enormità delle scoperte del suo nuovo collega non può che intrigarlo. E così la scienza finisce per divorare anche lui e la sua lucidità. Per tutto il film Barbara Crampton (la regina delle scream queens? la regina.), che interpreta Megan, sta col ditino alzato cercando di mettere in evidenza giusto quelle due problematicità che si sollevano quando le persone non hanno guardato né letto Pet Sematary, ma loro niente, inesorabili. Il film almeno la Crampton l'ha lanciata nell'unico olimpo che conta, quello dell'orrore, però in questo film la sua Megan è sottoposta ad ogni genere di cattiveria: non viene presa sul serio, viene sottovalutata, è oggetto di attenzioni indesiderate, viene violentata, muore piuttosto male. Niente di nuovo all'orizzonte, insomma. Ma se non altro lei è l'unica che ha sentito la puzza di qualcosa di marcio provenire da Herbert immediatamente.


Poi, insomma, accade l'inevitabile: la situazione sfugge di mano. Se già con la rianimazione del gatto un po' di sangue lo avevamo visto, il film scivola verso l'atteso finale: il mare di sangue. Ci si arriva con un ritmo perfetto, in un film rapido ed entusiasmante, che sa non scivolare nell'eccesso e che sapeva esattamente che cosa il suo pubblico voleva. E che è stato così gentile da servirglielo su un piatto d'argento. 


Più di 35 anni dopo, Re-Animator si fa ancora volere così bene. Gordon ha preso del materiale di partenza che sta nella storia, per poi farci tutto quello che gli pareva. Siamo lontani dal modo in cui Carpenter ha omaggiato il Maestro una decina di anni dopo, per intenti e modalità, e va bene così. La serie B ce la meritiamo. 




mercoledì 15 maggio 2013

Masters of Horror: La casa delle streghe

15:39
(Prima stagione, secondo episodio)
Titolo originale: Dreams in the witch house
Regia: Stuart Gordon
Trailer:



Prima di tutto, un'ammissione di colpa: non ho mai visto niente di Gordon. Vi dirò di più, ho dovuto Wikipediarlo. Ho chiaramente delle lacune da colmare.
Detto ciò, torniamo ai nostri MOH, con questo secondo episodio, dove incontriamo uno studente, Gilman, che prende in affitto una camera in una pensione. Ora, io capisco che gli studenti siano notoriamente poco abbienti, ma per beccare una camera così devi essere proprio povero in canna.
Ma tant'è, lui se la piglia, sprezzante del pericolo.
Il vicino di casa lo avverte della presenza di una strega, ma nel 2005 davvero c'è qualcuno che crede ancora alle streghe?
E invece. . .



E invece MEH.
Parto subito col dire che l'ho visto in italiano e vi presento amici cari il doppiaggio più comico che io abbia mai sentito. Per chi l'ha visto: al 'Fiiiiiiiirmaaaaaaaaaaa' della strega avete messo in pausa per ridere vero? E la voce del topo?
Ora, scherziamoci pure su, ma il doppiaggio ha un ruolo fondamentale, rischi di mandarmi a verze tutta la tensione che posso aver accumulato.
E rimanendo sulla tensione, qui proprio non ci siamo. Rimandato a settembre.
La questione è questa: se hai solo un'oretta scarsa da far fruttare, non è che puoi permetterti molto.
O mi dai molto sangue, o mi dai molta tensione. Non ti chiedo di analizzarmi la rava e la fava dei personaggi, ma insomma, una motivazione per non spegnere me la dovrai pur dare.
E gli attori? Il protagonista è Ezra Godden (volevo Wikipediare pure lui, ma pagina inesistente), che per tutto il tempo ha tenuto un'espressione sgrunt troppo divertente, accompagnata da un semicostante 'Oh mio Dio', altrettanto divertente.
Così come di molto divertente c'è il topo!
(La parola di oggi è DIVERTENTE, il 15 maggio si celebra la giornata dedicata ai sinonimi e ai contrari.)
Senza spoilerare nulla, vi rivelo che uno dei personaggi principali della vicenda è un topo con la faccia umana. E tutti giù a pensare a Peter Minus.
E non è finita con Harry Potter, perchè quando finalmente lo studente si trova a leggere il Necronomicon noi spettatori ci troveremo di fronte il Libro Mostro dei Mostri.
Quello che gli aveva fatto comprare Hagrid, per intenderci.

Passiamo poi al make up. Come ve la immaginate una strega?
Io la immagino molto brutta, MOLTO brutta, molto molto rugosa, con i denti malmessi e un enorme neo peloso.
Questa strega, perchè sì, ce la fanno vedere molto bene per tutto il tempo, è una vecchina con un po' di rughe e le occhiaie. Cioè una nonnina normale.
Vorresti dire che le nonnine sono streghe?
DISCRIMINATORE.



Sempre restando sulla strega, vi posso raccontare che la suddetta appariva solo nel momento in cui Gilman si addormentava e, pensate un po', l'ha graffiato. Nel sequel la faremo anche vestire con una maglia a righe e cantare '1, 2, 3, Freddy vien da te'?
Ok, ok, forse parlo così perchè il testo di Lovecraft (da cui tutto l'ambaradan è tratto) non l'ho letto, ma insomma, i collegamenti mentali partono da soli.
Ah, e compariva preceduta da una luce viola. Dico davvero.

Non si racconta abbastanza la vicenda della strega, lui sembra essere giunto alla conclusione per ispirazione divina, visto che il Necronomicon l'avrà sfogliato due minuti, e la spiegazione che ci è data è fuori di testa.
Poi ti chiedi perchè sia finita così, eh cara il mio ragazzo. . .

Ho letto alcune recensioni che lodavano proprio il finale, ma mi dispiace riconoscere che per me anche quello si è mantenuto sul livello medio-basso del resto del film.

Parliamo anche del fatto che Gilman si è trovato di fronte quella che credeva essere la sua vicina di camera nuda e non si è fatto scappare l'occasione. Io capisco che sei cciòvane e carpe diem, ma insomma, proprio così tranquillamente te la porti a letto che è la seconda volta che la vedi?

Tutti uguali voi uomini, tutti uguali.

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